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Bene domattina mi copierai cinque teoremi, e me ne darai anche la spiegazione. Vo' vedere i progressi che fai.

Vecchio capoccia, domattina all’alba mi darai una falce per falciare. Ancor dai cieli pender

Avresti fatti meglio a non discostartene mai. Basta; cosa fatta capo ha; dimentichiamo questa pazza giornata. Perdoni? Bella forza! Come fare altrimenti? Dopo aver soggiogato il popolo, questo bel cianciatore soggioga anche me. Mi chiedevi Fulvia? Le darai l'anello! Eccolo! Ah! non si perde tempo? Non gi

Il prete cominciò a sospettare allora avere a competere con un ladro e gridò. Gabriele si credè perduto. Tu mi darai quel danaro, prete maledetto, disse egli. Mi occorre, lo voglio. Il prete che lottava per tirarsi da quegli artigli, gridò più forte. Allora, lo spirito di Gabriele si turbò interamente.

Stava essa al fuoco cuocendo un po' di polenta, e appena Mattia ebbe aperta la porta e messo il piede sulla soglia, la megera si volse strillando: «Chiudete codest'uscio, che il vento mi porta via la fiamma di sotto la pentola...! «O moglie diss'egli sempre ritto in sulla soglia e non sai dirmi altro? «Io dico che potevate stare dove siete stato sinora! «E un po' di polenta non me la darai?

Senti, un favore da niente... Ascolta bene. Tu devi andare da Enrico... Alla ferrovia... Alle partenze, lo sai, dove si prendono i biglietti... La signorina frugava sotto l'origliere. Lo farai chiamare e gli darai questa lettera. Nella penombra la busta della lettera biancheggiava. Milia ritrasse le mani. Non vuoi? Non vuoi andare?...

Matilde, imbarazzata, malvogliosa, teneva gli occhî a terra, ma nella sua aperta fisionomia lasciava apparire la sua disapprovazione. Ti chiedo un anno solo. Promettimi che per un anno tu non darai ad altri il tuo cuore e la tua mano... Essa lo interruppe con vivacit

Lodovico, figliuolo mio, quando ci darai l'opera promessa?... Guarda che il tempo passa, e che gl'iniziatori sono impazienti di vedere attuato il loro disegno. Non so, Padre.... Mi dia ancora qualche tempo. Possibile che tu non abbia fatto nulla, sinora?... Neanche un abbozzo?... Un lavoratore instancabile come te!

A ognun che il testo esamini Subito si rivela Che all'ombra del pseudonimo Un asino si cela. Come è andato il veglione Ier notte? Poco mi resta a vivere.... Che parli tu...? Lo sento.... Troppo ti amai.... le viscere Mi strugge un morbo lento.... All'obliato cenere Di lacrime e preghiere Qualche tributo, o Eufrasio, Darai...? Con gran piacere!!!

Seduto in faccia allo scoglio sovrano, condussi mentalmente a fine la poesia sgorgatami dal cuore alla mattina: Se lunghe, amare furono le tenebre, Degna è quest'ora tutto di soffrir; Di rifiorente giovinezza irrompermi Sento nel petto gl'impeti e gli ardir. Sublime Iddio che mi darai la morte, Ed or mi doni un più potente amor, Sia benedetta la mia dolce sorte!