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Aggiornato: 6 luglio 2025


Diceva loro, in quella lettera, ch'egli era contento, che la memoria di Damiano e di Stella l'accompagnava sempre in que' paesi luterani, quando, e notte, sotto un cielo color di fango, faceva sentinella lungo una riva gelata, alla vista delle nevose lande della Russia.

Il pensare a quell'anima incomparabile mitigò in que' il mal talento di Damiano, e riconciliandolo con le oneste gioje della virtù, il ricondusse più alacre e più sereno al quotidiano lavoro della fabbrica.

L'ammalato, per buona ventura, non se ne accorse: pareva assorto in profondi pensieri; e, stese le mani, stringeva con l'una quella del suo maggior figliuolo, posando l'altra sulla bionda testa del minore. Damiano nutriva ancora in cuore un poco di speranza.

Forse non è vero.... forse era il suo! Ma senza queste cattiverie, prese a dire le Stella, oggi non ci toccherebbe.... Che cosa? anche tu dunque?... l'interruppe la madre. Nulla, mamma, nulla: rispondeva Damiano: sapete che la Stella mi vuol troppo bene....

Poi, con voce che diventava sempre più rotta: Bada, Damiano, che questa corona d'onore la voglio sul mio petto, anche quando sarò sotterra.

Ma Damiano, che fino allora era stato anch'esso più gajo del consueto, non rideva più, e stava fiso e pensieroso guardando l'antico soldato; mentre Giovanni, a ogni poco, usciva fuori a mezza voce con una canzone di fresco insegnatagli dalla sua bella amorosa.

La madre e i tre figli stavano tuttavia inginocchiati al luogo stesso; gli occhi del vecchio s'eran richiusi; ne più s'udiva che il greve e affannato suo respiro. Passata che fu mezz'ora, l'infermo tornò a sollevarsi da ; e facendo un piccolo cenno della destra, disse: Damiano! Era il nome del suo figlio maggiore.

Ma lasciamo queste sottigliezze. Damiano era sul punto di andarsene; Abarima lo trattenne, e non gi

Non parlate così forte, signor Lorenzo! l'interruppe Damiano, perchè, in pubblico, non si sa mai che razza di bracchi ci fiutino attorno. Eh! che m'importa a me? Tanto meglio! io per me, quel ch'ho nel cuore l'ho sulla lingua; la mia franca ragione l'ho detta sempre, in viso a tutti. E non son io, se... Bravo, signor Lorenzo! gridò l'ardito Giovanni: E così facessero tutti!...

Con queste due cose ci sarebbe anche da morir di noia; proruppe Damiano. Le avevo, e non mi sono bastate. Diciamo dunque, per essere nel vero, che ci ho te, cara donna adorata. La più bella donna, nel verde più vivo, sotto il più dolce azzurro del mondo, ecco la felicit

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