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Aggiornato: 18 giugno 2025


come il fanciullo, che pacificato si riposa al pecto della madre, traie a il lacte col mezzo della carne; cosí l'anima, gionta a questo ultimo stato, si riposa al pecto della divina mia caritá, tenendo nella bocca del sancto desiderio la carne di Cristo crocifixo, cioè seguitando le vestigie e la doctrina sua, perché cognobbe bene nel terzo stato che non gli conveniva andare per me, Padre, perché in me, Padre etterno, non può cadere pena: ma nel dilecto mio Figliuolo, dolce e amoroso Verbo.

Questa era la veritá: hovelo manifestato col sangue di Cristo crocifixo. Poi che l'ha cognosciuta l'ama: amandola, el dimostra amando schiectamente quello ch'Io amo e odiando quel ch'Io odio. Cosí si truova nel terzo stato della caritá del prossimo. che la memoria a questo pecto s'empie, passata ogni imperfeczione, perché s'è ricordata e ha tenuto in i benefizi miei.

Adunque, poi che fu ritornato ad , vestito del vestimento di Cristo crocifixo, alla perfeczione dell'amore che in me aveva gustata e veduta e che i santi gustano separati dal corpo, gli pareva, el suo, imperfecto. E però gli pareva che la gravezza del corpo gli ribellasse, cioè che gl'impedisse la grande perfeczione della sazietá del desiderio, che riceve l'anima doppo la morte.

Negli obrobri di Cristo crocifixo gli è renduto l'onore; ché se con tucte le membra del corpo suo egli offende me, e Cristo benedecto, dolcissimo mio Figliuolo, in tucto el Corpo suo ha sostenuti grandissimi tormenti, e con la sua obbedienzia ha levata la vostra disobbedienzia. Dalla quale obbedienzia tucti avete contracto la grazia, come per la disobbedienzia tucti contraeste la colpa.

Poi che l'anima l'ha cognosciuta, se ne è vestita e non actende ad altro se none a vedere in che modo possa conservare e crescere lo stato suo perfecto per gloria e loda del nome mio, aprendo l'occhio de l'intellecto col lume della fede ne l'obiecto di Cristo crocifixo, unigenito mio Figliuolo, amando e seguitando la doctrina sua, la quale è regola e via a' perfecti e agl'imperfecti.

Portando, hanno dilecto; non portando, hanno pena temendo che el loro bene adoperare non el voglia remunerare in questa vita, o che non sia piacevole a me il sacrifizio de' loro desidèri: ma sostenendo, permectendo lo' le molte tribolazioni, essi si rallegrano, vedendosi vestire delle pene e obrobri di Cristo crocifixo.

Gl'imperfecti vorrebbe che fussero perfecti, e' gattivi vorrebbe che fussero buoni, gl'infedeli tenebrosi vorrebbe che tornassero al lume del sancto baptesimo. Tucti gli vuole: di qualunque stato o condizione si siano, perché tucti gli vede in me, creati dalla mia bontá in tanto fuoco d'amore e ricomprati del sangue di Cristo crocifixo unigenito mio Figliuolo.

E non si ristá mai di potare la vigna de l'anima sua, e di divellere le spine delle cogitazioni, e ponere le pietre delle virtú fondate nel sangue di Cristo crocifixo, le quali ha trovate ne l'andare per lo ponte di Cristo crocifixo, unigenito mio Figliuolo.

Ma io providi che, mandando nel mondo la mia Veritá, Verbo incarnato, gli tolse il salvaticume, trassene le spine del peccato originale e fecilo uno giardino inaffiato del sangue di Cristo crocifixo, piantandovi le piante de' septe doni dello Spirito sancto e traendone il peccato mortale. E questo fu doppo la morte de l'unigenito mio Figliuolo, ché inanzi no.

Perché, levandosi l'anime con ansietato desiderio, corsero con virtú per lo ponte della doctrina di Cristo crocifixo; giongono a la porta levando la mente loro in me, bagnate, inebriate di Sangue, arse di fuoco d'amore; gustano in me la deitá etterna, el quale è a loro uno mare pacifico, dove l'anima ha facta tanta unione che veruno movimento quella mente non ha altro che in me.

Parola Del Giorno

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