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Aggiornato: 22 giugno 2025


36 Ode Amone il figliuol con qualche sdegno, che, senza conferirlo seco, gli osa la figlia maritar, ch'esso ha disegno che del figliuol di Costantin sia sposa, non di Ruggier, il qual non ch'abbi regno, ma non può al mondo dir: questa è mia cosa; sa che nobilt

sommo officio ordini sacri guardò in , in me quel capestro che solea fare i suoi cinti più macri. Ma come Costantin chiese Silvestro d’entro Siratti a guerir de la lebbre, così mi chiese questi per maestro a guerir de la sua superba febbre; domandommi consiglio, e io tacetti perché le sue parole parver ebbre.

La Donazione di Costantino ne’ tempi posteriori impugnata, allora fu avuta per certa generalmente, e la credè lo stesso Alighieri: «Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre

ne' sommo officio ne' ordini sacri guardo` in se', ne' in me quel capestro che solea fare i suoi cinti piu` macri. Ma come Costantin chiese Silvestro d'entro Siratti a guerir de la lebbre; cosi` mi chiese questi per maestro a guerir de la sua superba febbre: domandommi consiglio, e io tacetti perche' le sue parole parver ebbre.

per piu` letizia si` mi si nascose dentro al suo raggio la figura santa; e cosi` chiusa chiusa mi rispuose nel modo che 'l seguente canto canta. Paradiso: Canto VI <<Poscia che Costantin l'aquila volse contr'al corso del ciel, ch'ella seguio dietro a l'antico che Lavina tolse, cento e cent'anni e piu` l'uccel di Dio ne lo stremo d'Europa si ritenne, vicino a' monti de' quai prima uscio;

per piu` letizia si` mi si nascose dentro al suo raggio la figura santa; e cosi` chiusa chiusa mi rispuose nel modo che 'l seguente canto canta. Paradiso: Canto VI <<Poscia che Costantin l'aquila volse contr'al corso del ciel, ch'ella seguio dietro a l'antico che Lavina tolse, cento e cent'anni e piu` l'uccel di Dio ne lo stremo d'Europa si ritenne, vicino a' monti de' quai prima uscio;

Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!>>. E mentr'io li cantava cotai note, o ira o coscienza che 'l mordesse, forte spingava con ambo le piote. I' credo ben ch'al mio duca piacesse, con si` contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse.

Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!». E mentr’ io li cantava cotai note, o ira o coscïenza che ’l mordesse, forte spingava con ambo le piote. I’ credo ben ch’al mio duca piacesse, con contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse.

15 Da questa voglia è ben diversa quella di Teodora, a chi 'l figliuolo uccise Ruggier con l'asta che da la mammella passò alle spalle, e un palmo fuor si mise. A Costantin, del quale era sorella, costei si gittò a' piedi, e gli conquise e intenerigli il cor d'alta pietade col largo pianto che nel sen le cade.

Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!». E mentr’ io li cantava cotai note, o ira o coscïenza che ’l mordesse, forte spingava con ambo le piote. I’ credo ben ch’al mio duca piacesse, con contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse.

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