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Frattanto il signor Fedele aveva finito di far apparecchiare la mensa, in quella sala istessa, dove alcuni mesi prima, la signora Maddalena s'era intrattenuta con lui. I convitati dovevano essere molti, epperò lo studio per far posto a tutti, era stato assai lungo.

La loro musica, i loro canti, le loro danze non avevano altro scopo che di riscaldare e di esaltare i sensi dei convitati, che le facevano ben presto sedere accanto ad essi...

Per noi, vedete, buon signore Iddio? per noi, è la prima, senza contrasto la prima. Ah, poveri noi, frattanto! Ma pensate, misericordioso come siete, che, se perdiamo la testa, è ancora e sempre per ammirazione delle opere vostre; e non vogliate farcene un capo d’accusa, in novissima die. Il banchetto era giunto a quell’ora in cui tutti i convitati sciolgono Giordano.

Fra i convitati si trovavano due gentiluomini italiani, uno chiamato Montoni, parente lontano della signora Quesnel, dell'et

Erano gli altri convitati, quelli appunto che si aspettavano col tram. C'era pure il dottor Foresti; veniva solo, l'ultimo. Il dottor Foresti ormai era di casa: andava innanzi e indietro da Milano, per il duca, due o tre volte alla settimana. Evelina, appena lo vide, si alzò, gli andò incontro: Si era ricordato di prenderle il bicarbonato e l'elisir di china?

I convitati con segni espressi di disgusto si avvicinano alle porte per abbandonare cotesta casa scellerata; ma il Conte Cènci gridava di nuovo: Nobili parenti ed amici, senza che io vi accomiati di casa mia non potete uscire. Deh! siatemi anche un momento cortesi della vostra compagnia.

Volete sentirlo? coglierlo sul fatto, mentre egli sfodera tutti i più sottili accorgimenti della sua politica e tutti i più riposti artifizi della sua eloquenza? Il cavalier Tiraquelli aveva condotto fuor della sala uno de' suoi convitati, col pretesto abbastanza ragionevole di fumare un sigaro.

Apparve la figliuola di messer Ildebrandino e della morta Adelasia, di vaga persona e di animatissimo viso, in stretta gonna oscura, cinta su da uno scheggiale, e coperta il capo dai lati con un velo appuntato: s'avanzò salutando i convitati, e, al cenno fattole dal padre, s'assise al suo posto. A destra aveva messer Ugo, a sinistra il suo parente Oberto.

Ma il paggio non si pentì dell’opera sua, e chiusosi l’uscio dietro le spalle, se ne andò a parare il vento su d’un terrazzo, molto lunge dalla sala dov’erano i convitati del conte. Che cosa fosse, e perchè temuta, la torre del Negromante.

E fatta questa filosofica considerazione, si sentì tornare il sangue nelle vene; guardò tutti in giro i convitati, e ripulitasi graziosamente la bocca col dosso della mano, uscì in questo discorso: Le Signorie Loro mi compatiranno. Io non ho pratica di galateo.