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Aggiornato: 11 giugno 2025
Tuttavia Corrado e i due Arrighi III e V ebbero forte volontá, coraggio e vasto ingegno; Arrigo IV, all'incontro, giunse d'una in altra stravaganza giovanile ad ogni sfrenatezza, all'ultima indifferenza tra mezzi buoni o cattivi. . Succedette anch'egli senza contrasto colá e qua.
Anco el fortifica colá dove egli apra l'occhio de l'intellecto a vedere la caritá mia. La quale caritá permecte che siate temptati solo per farvi venire a virtú e a provare la virtú. A virtú non si viene se non per lo cognoscimento di se medesimo e per cognoscimento di me.
Io voglio di Genova condur a Bologna 200 doppie, che ho riscosse colá d'un mio credito: se le porto in doppie di peso, che vagliono in Genova 3760 lire, le trovo valere in Bologna lire 7000; ma, se io le avessi in genovine a lire 7.12 di Genova l'una, sarebbono genovine 494 e 2/3 poco piú, che in Bologna sono di quella moneta, a lire 6.4 l'una, lire 7069; onde in genovine avrò vantaggio di dette 69 lire, e però vado al mercante a barattarle in tante genovine.
Essi non avevano idea veruna nè di Petrarca, nè di madonna Laura, nè di Cola di Rienzo, nè di Giovanna di Napoli; sapevano però che quelle mura avevano albergato Papi e potevano credere che anche attualmente un Papa era in certo modo prigioniero della Francia, e che si andava dicendo potesse venire condotto in Avignone.
Chi dici?... E, ti nni mancassiru!... Ca dui, li sacciu iu!... Cu' su'? Vah! finta ca non lu sai! Chiddu vagghiardu, ca si mancia l'aria.... e dd'autru distintu.... ma distintu, vah.... Abbasta ca non m' 'u fa fari troppu esageratu a mia, don Nzulu! E anzi, non sacciu com'haiu a fari.... Tutti dui mi dissiru ca vèninu a parrarimi pi tia.... Don Peppi Nnappa e Don Cola Mecciu....
I Romani mandarono un'ambasceria a Clemente VI per sollecitarlo a voler far ritorno a Roma; trovavasi fra i legati Cola. Fu appunto in Avignone che Petrarca lo conobbe.
Qual si lamenta perche' qui si moia per viver cola` su`, non vide quive lo refrigerio de l'etterna ploia. Quell'uno e due e tre che sempre vive e regna sempre in tre e 'n due e 'n uno, non circunscritto, e tutto circunscrive, tre volte era cantato da ciascuno di quelli spirti con tal melodia, ch'ad ogne merto saria giusto muno.
A questa voce vid'io piu` fiammelle di grado in grado scendere e girarsi, e ogne giro le facea piu` belle. Dintorno a questa vennero e fermarsi, e fero un grido di si` alto suono, che non potrebbe qui assomigliarsi; ne' io lo 'ntesi, si` mi vinse il tuono. Paradiso: Canto XXII Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre sempre cola` dove piu` si confida;
e piu` d'onore ancora assai mi fenno, ch'e' si` mi fecer de la loro schiera, si` ch'io fui sesto tra cotanto senno. Cosi` andammo infino a la lumera, parlando cose che 'l tacere e` bello, si` com'era 'l parlar cola` dov'era. Venimmo al pie` d'un nobile castello, sette volte cerchiato d'alte mura, difeso intorno d'un bel fiumicello.
Anzi vi sono regni nell'Asia colá verso la Tartaria, ove i ricchi, non per lasciarlo a' figli, ma per uso proprio nell'altro mondo, ove credono ciecamente potersene valere, ne seppelliscono quanto ne possono adunare. Ora ciascuna di queste cause, che in qualunque maniera riceva alterazione, può alterare i prezzi di questi metalli, e far che l'oro ora per piú ora per meno si baratti.
Parola Del Giorno
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