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Aggiornato: 17 giugno 2025
Avvertite, signori, che non è legislatore colui che redige le leggi, ma colui che le concepisce. I codici francesi non furono scritti da Napoleone I, ma ne ebbero il pensiero, e ne portarono l’impronta: potrei dire lo stesso di tutti i legislatori del mondo.
Hager, infatti, raccontava che in Palermo, «per ben sei mesi l’argomento della conversazione giornaliera erano gl’inganni del Vella. Si sentivano donne a ragionare di codici normanni, di manoscritti martiniani e di lettere cufiche come se fossero tante diplomatiche. Quantunque non ne capissero sillaba, pure volevano parlarne e, quel che è più, darne giudizio.
Strano fatto, che le leggi le quali servirono a tutta Europa nelle etá piú civili e piú colte fino a' nostri dí, e che anche oggi servono in gran parte all'Inghilterra, cioè alla nazione piú avanzata in civiltá e coltura, e che diedero origine a' codici nuovi nelle altre, sieno state compilate tutte lungo l'etá dei barbari, in Oriente od Occidente.
Si lasci da parte il fatto che viene diminuita sostanzialmente la difesa che i nostri Codici vogliono affidata a persona capace e i militari, per quanto valorosi in guerra e competenti nella loro arte, non potranno mai dirsi persone capaci nelle quistioni di diritto e nello esercizio della avvocatura ma colla interpretazione data col citato articolo si è violato lo spirito e la lettera della legge.
Da Tauris in Ormuz ci sono cinquanta giornate di carovana. Ma la vittoria fa adito a tutti. Il regno di Persia è pieno di ribelli, et è tutto posto in iscompiglio; et i popoli stanchi della guerra e della spesa, e dal non poter attender a' negozi. Fra i nostri Codici. Relazione per li viaggi di Persia. 1673, 20 luglio.
Da noi, molti fanciulli non possono andar a scuola perchè mancano di scarpe. Lasciate finire il vecchio di Meffilld interruppe Mary. Egli diceva: «Quando un paese come la Francia scrive in testa dei suoi codici che non è ammessa l'ignoranza della legge, non fa che sancire una triste e odiosa finzione, se non procura che ognuno sia obbligato di studiare le istituzioni che reggono il paese.
Pareva dire: Con chi parla? e si fanno sul terreno di queste proposte? e si osa farle a una persona rispettabile? a un soldato? ma in che mondo vive lei? non ha letto mai il più elementare trattato di cavalleria? non sa che ci sono dei codici stampati apposta per gli ignoranti come lei?
Questa etá è poi molto piú notevole per un genere di libri o compilazioni, le quali sono sí elle pure parte della coltura, ma piú che coltura poi all'effetto, dico i codici di leggi.
Cosimo aveva il piú bello e gran palazzo di Firenze, forse d'Italia o della cristianitá; vi raunava i filosofi, i dotti, i letterati italiani, e gli orientali, quando vennero, cadendo e caduta Costantinopoli. E di qua e di lá raunava codici, anticaglie, scolture, pitture, e pittori e scultori, a cui molto piú che ai letterati giova, anzi è indispensabile la protezione.
Di' liberamente. Io Arde oggi gran guerra tra i letterati ed i filologi d'Italia. E alcuni, e dei famosi, sostengono che l'unico lavoro possibile e serio intorno agli autori classici sia quello strettamente filologico: cioè copiare e collazionare codici, e allestire edizioni critiche.
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