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Aggiornato: 6 luglio 2025
E se mal non ricordo, devo aver letto in un bellissimo libro del deputato Bufardeci, qui a me vicino, libro scaldato da quella fiamma giovanile che pare oggi essersi riconcentrata nell'animo dei vecchi, che il maresciallo Del Carretto sceglieva il giorno della esecuzione di Mario Adorno e del suo figlio giovanetto in Siracusa per celebrare l'eccidio con una festa da ballo.
Ma cotesta era una chiacchiera e nulla più, pel tempo in cui si vivea. Qual possente nemico avevano a temere i castellani di Torrespina? La signoria Del Carretto, divisa fin da cent’anni addietro in quattro marchesati, s’era da capo e più volte sminuzzata pel moltiplicarsi di quella stirpe, ed aveva inoltre perduto grandemente di sua possanza per molte concessioni dovute fare ai nascenti comuni; uno de’ quali. il più ragguardevole, aveva anzi rivendicata la sua libert
Il fatto e l'errore erano ricordati in buon punto da mastro Bernardo. Il marito di Nicolosina del Carretto era dunque il nemico di cui si chiedeva la morte. E la rabbia contro un fortunato rivale, e il rancore contro una superba che lo avea dispregiato, erano dunque le cagioni del tradimento di Giacomo?
Così, otto giorni dopo, Cardello andava via col burattinaio, seduto sur un cassone accanto alla moglie di quello, in uno dei carretti che portavano la roba. Don Carmelo con la pipa in bocca e un cappellaccio in testa, gli dava la voce dall'altro carretto: Stai come un principe, eh?
Era in quel tempo tra tutti i signori Del Carretto come un patto d'alleanza, per cui, se ad uno di loro si recasse alcun danno, a tutti si reputasse ugualmente recato, e tutti avessero a mettersi in armi per vendicare i torti di un solo. L'antica divisione dell'eredit
Non vi offendete, vi prego; incalzò il giovine tendendo le mani in atto supplichevole. Ho a chiedervi cosa che troppo mi preme, ed una vostra umana risposta mi è necessaria. Infine.... ecco lo stato dell'anima mia. O voi siete madonna Nicolosina del Carretto, o ch'io sono il più sventurato degli uomini.
Lo scoppio, dopo tutto, fu breve, come si conveniva a costumata fanciulla, e si tramutò in un sorriso benevolo, come portava la gentilezza dell'indole sua, e come richiedeva quell'aria malinconica, ond'era impresso il volto del giovane forastiero. Sì, diffatti. rispose ella, chetandosi, mi chiamo Nicolosina del Carretto. E in che poss'io tornarvi utile, messere?
No, no, rispose egli poscia, non lo fare! Chi è, dopo tutto, questo messere Antonello? Un buon capitano, dicono; ma che altre imprese ha egli fatto finora? Un giorno, te ne ricordi? se non ci mettevano mano le nostre donne, e' si faceva pigliar prigioniero insieme col cugino del nostro marchese, col magnifico Spinetta del Carretto. Quell'uomo non mi quadra, affediddio, non mi quadra! Viene dall'esercito genovese, ch'egli ha abbandonato per una differenza di pochi fiorini; e chi ti dice ora?... No, no, ragazzo mio; fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Gi
Così orrevolmente scortati, sotto gli occhi di un popolo curioso che si affollava sul loro passaggio e della loro venuta non pronosticava niente di buono, erano riusciti alla porta settentrionale del borgo; d'onde, per una ripida strada serpeggiante sulla costiera del monte, erano saliti in vista del castello Gavone, dove i marchesi del Carretto, terzieri del Finaro, avevano corte e dimora.
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