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Aggiornato: 31 maggio 2025
disse: "Questi e` d'i rei del foco furo"; per ch'io la` dove vedi son perduto, e si` vestito, andando, mi rancuro>>. Quand'elli ebbe 'l suo dir cosi` compiuto, la fiamma dolorando si partio, torcendo e dibattendo 'l corno aguto. Noi passamm'oltre, e io e 'l duca mio, su per lo scoglio infino in su l'altr'arco che cuopre 'l fosso in che si paga il fio a quei che scommettendo acquistan carco.
piccola suora che non teme agguato di palle sperse, e dei feriti il carco segue e protegge per sinistro varco, della piet
Stava l'armata ancora al lito moro, miglior vento aspettando, che la porte, quando un navilio giunse a quella riva, che di presi guerrier carco veniva. 30 Portava quei ch'al periglioso ponte, ove alla giostre il campo era sì stretto, pigliato avea l'audace Rodomonte, come più volte io v'ho di sopra detto.
vid’ io lo Minotauro far cotale; e quello accorto gridò: «Corri al varco; mentre ch’e’ ’nfuria, è buon che tu ti cale». Così prendemmo via giù per lo scarco di quelle pietre, che spesso moviensi sotto i miei piedi per lo novo carco. Io gia pensando; e quei disse: «Tu pensi forse a questa ruina, ch’è guardata da quell’ ira bestial ch’i’ ora spensi.
Ma non sí tosto giú posato l'ave, ch'un giovenetto a lato, in veste bruna, qui sotto entrando porta un grosso trave di ponderosa croce, ed altri d'una colonna carco; e dopo loro grave e longa tratta d'angioli s'aduna intorno del presepio, lagrimosa, ciascun in man avendo una sol cosa: questo di spine una corona, quello sopra la canna una spongia bibace; chi un chiodo, chi una sferza, chi 'l martello, chi l'asta, chi la fune, chi la face.
Qual e` quel toro che si slaccia in quella c'ha ricevuto gia` 'l colpo mortale, che gir non sa, ma qua e la` saltella, vid'io lo Minotauro far cotale; e quello accorto grido`: <<Corri al varco: mentre ch'e' 'nfuria, e` buon che tu ti cale>>. Cosi` prendemmo via giu` per lo scarco di quelle pietre, che spesso moviensi sotto i miei piedi per lo novo carco.
Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa, la sua corda e l’arco, e con men foga l’asta il segno tocca, sì scoppia’ io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allentò per lo suo varco. Ond’ ella a me: «Per entro i mie’ disiri, che ti menavano ad amar lo bene di l
CRISAULO. Ma non è ancor gran cosa: ché, quando ben riguardo a le parole che fûr tra noi, non veggio, senza carco e senza dar gran macchia a l'onor mio, poter ritrarmi da sí fatta impresa. È ver che tempo fu ch'io non pensai d'averlo a fare: onde, piú del dovere, son stato di parole liberale per venire a la fin del mio disegno.
Io aveva così cercato di velare de' colori attraenti d'una passione d'amore quel che non era se non un improvviso risveglio, una torbida rabbiosa e cieca esplosione de' miei appetiti sessuali. Ed avevo gioito in fondo al mio cuore pensando che il carco di miserie, di tristezze e di abiezione che accasciava la vittima, me l'avrebbe più presto sospinta nelle braccia: gioito come se gi
sì m’accors’ io che ’l mio girare intorno col cielo insieme avea cresciuto l’arco, veggendo quel miracol più addorno. E qual è ’l trasmutare in picciol varco di tempo in bianca donna, quando ’l volto suo si discarchi di vergogna il carco, tal fu ne li occhi miei, quando fui vòlto, per lo candor de la temprata stella sesta, che dentro a sé m’avea ricolto.
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