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Aggiornato: 23 giugno 2025
LIDIO maschio. Che «va' sano»? Voltati a me. SAMIA. Oh! oh! oh! A te, sí. Costui voglio, non te. Tu odi. Tu addio. LIDIO femina. Che «addio»? Non di' tu a me? Non son Lidio, io? SAMIA. Madesí. Desso sei tu; tu no. Te cerco io; tu va' al camin tuo. LIDIO maschio. Sei fuor di te. Guardami ben. Non son quello, io? SAMIA. Oh! oh! oh! Pur ti conobbi. Tu Lidio sei. Te voglio; te no.
145 Poi che più in alto il sole il camin prese, fe' il paladino apparecchiar la mensa, ch'avea la notte il Mantuan cortese provista con larghissima dispensa. Fugge a sinistra intanto il bel paese, ed a man destra la palude immensa: viene e fuggesi Argenta e 'l suo girone col lito ove Santerno il capo pone.
79 Tu, gran Leone, a cui premon le terga de le chiavi del ciel le gravi some, non lasciar che nel sonno si sommerga Italia, se la man l'hai ne le chiome. Tu sei Pastore; e Dio t'ha quella verga data a portare, e scelto il fiero nome, perché tu ruggi, e che le braccia stenda, sì che dai lupi il grege tuo difenda. 80 Ma d'un parlar ne l'altro, ove sono ito si lungi, dal camin ch'io faceva ora?
Cod. B remoto. Comincia il Primo Capitolo Nel mezzo del camin di nostra vita Mi ritrovai per una selva iscura Chè la diritta via era ismarrita
26 Odorico, che maestro era di guerra, in pochi colpi a tal vantaggio venne, che per morto lasciò Corebo in terra, e per le mie vestigie il camin tenne. 27 Ma tutto è indarno; che fermata e certa più tosto era a morir, ch'a satisfarli. Poi ch'ogni priego, ogni lusinga esperta ebbe e minacce, e non potean giovarli, si ridusse alla forza a faccia aperta.
89 Mancati quei filosofi e quei santi che lo solean tener pel camin ritto, dagli onesti costumi ch'avea inanti, fece alle sceleraggini tragitto. Cominciò andar la notte con gli amanti, indi coi ladri, e fare ogni delitto. Molto col Tradimento egli dimora: veduto l'ho con l'Omicidio ancora. 90 Con quei che falsan le monete ha usanza di ripararsi in qualche buca scura.
74 Fiordiligi cercando pure invano va Brandimarte suo matina e sera; e fa camin da lui molto lontano, da lui che gi
38 Queste, ch'andar per la non ferma sabbia vider Ruggier al suo viaggio dritto, che sculta avea la sete in su le labbia, tutto pien di sudore il viso afflitto, gli cominciaro a dir che sì non abbia il cor voluntaroso al camin fitto, ch'alla fresca e dolce ombra non si pieghi, e ristorar lo stanco corpo nieghi.
L'anima allor, che 'l novo affetto intende mover d'alta cagione, ogni mortale piacer schernendo, e al ciel battendo l'ale, verso l'amato lume il camin prende: e com'aquila al sol drizzando gli occhi al foco vostro s'erge a la salita, dove alfin pace le promette amore. Deh! siate larga a lei del bel splendore, e porgete al suo volo pronta aita, acciocchè inferma e cieca non trabocchi. Dello stesso
73 Non crediate, Signor, che però stia per sì lungo camin sempre su l'ale: ogni sera all'albergo se ne gìa, schivando a suo poter d'alloggiar male. E spese giorni e mesi in questa via, sì di veder la terra e il mar gli cale. Or presso a Londra giunto una matina, sopra Tamigi il volator declina.
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