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Aggiornato: 15 novembre 2025
Come vanno le memorie scientifiche destinate al nuovo giornale? Voi, padre Bonaventura, dovevate finire il vostro studio sulle stelle cadenti. A che punto siete? La teorica dello Schiaparelli vi par sempre così giusta come prima? Ahimè! esclamò ingenuamente il padre Bonaventura. Dopo che sull'orizzonte di San Bruno è comparso quel bòlide, non capisco più nulla.
E donde veniva tutta la guerra, che pareva del destino? Da Bonaventura Gallegos e dal suo aiutante nelle male opere. La casa Salvani possedeva un segreto; per averlo in sue mani, per istrappare una povera fanciulla da quella casa e giovarsene Dio sa con qual fine, il gesuita aveva messi in opera tutti i più sottili accorgimenti, tutte le più audaci invenzioni.
Ella si vergogna, pensava il fiero Spagnuolo; argomenta ch'io sappia ogni cosa, ma teme ch'io parli; ama sua figlia, ma trema pel suo buon nome nel mondo. Animo, dunque, ella è mia. Con questo fermo proposito, il padre Bonaventura, un giorno di settembre, metteva il piede nel salotto della marchesa di Priamar. Intimazione di resa.
In dubiis libertas; osservò il padre Bonaventura. Grazie, et in omnibus charitas; ripigliò il padre Anacleto. Io spero adunque che voi, miei cari fratelli in solitudine, non disapproverete questa novit
Eravi in Firenze un savio e buon frate pistoiese, il padre Bonaventura, che fino dall’ultime fazioni della terra natale, abborrendo da tanti eccidi, si era reso monaco eremitano nel convento di S. Spirito. I rettori di Firenze come seppero che costui era amico intimo di ser Lippo de’ Vergiolesi, molto si rallegrarono, non vedendo ambasciatore più adatto allo scopo.
E Bonaventura, frattanto, col suo segreto chiuso nel cuore, portava la catena ch'egli medesimo s'era imposta votandosi agli ordini ecclesiastici, e corrucciato di quella immobilit
Il Giuliani ne sapeva la sua parte, dei dispiaceri di Aloise; perchè nel colloquio di Bonaventura e del suo degno discepolo se n'era lungamente parlato, e quello che Michele gliene aveva rifischiato era tale da mettere in gran pensiero il Giuliani. Ma anche questo era un discorso da non farsi in presenza d'un terzo, e il Giuliani stette mutolo, come se Lorenzo non avesse parlato con lui.
Ma Bonaventura non lo sperava, ben sapendo che anco dal lato suo quell'uscio soleva star chiuso. Diffatti, pochi minuti dopo, tornò il servitore, per dire a Sua Eccellenza che non aveva potuto aprire, essendoci l'altro catenaccio chiuso di fuori.
Eh, se non vuol altro, la servo subito. Battista. E così dicendo il padre Bonaventura andò fino all'uscio della camera, per chiamare il maggiordomo. Battista fu pronto a rispondere, e come fu presso il letto del padrone, gli chiese che cosa volesse da lui. Quando verranno quei signori, ammonì il padre Bonaventura, direte loro che il signor Vitali non li può ricevere.
Quella era stata per lo scolaro una giornata di disgrazia; ogni cosa anche pel maestro doveva andare alla peggio. Bonaventura, quell'uomo così forte, così padrone di sè, gli appariva stravolto, irrequieto, furente.
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