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«Bravo Bovi! esclamò il fondatore di Tampico¹. Bravo! e se in tal modo fossero accolti il Papa e Bonaparte, questa povera Italia cesserebbe d'esser lacerata e disonorata.» ¹ Avezzana.

Il generale Avezzana, veterano di cento battaglie ed una delle glorie più pure del nostro risorgimento, trovandosi alla direzione del ministero della guerra, organizzò la difesa della citt

Egli apparteneva alla schiera de' prodi che traditi da uno spergiuro emigrarono nella Spagna con Pacchiarotti nel 1821, e che vi fecero bello il nome Italiano, pugnando per gli stessi diritti che avean loro fruttato l'esilio. L'invasione francese nella Penisola Iberica, cacciava Avezzana in America, ove tanto si distinse nelle guerre Messicane con isplendide vittorie e colla fondazione di Tampico, oggi secondo porto marittimo di quella repubblica. Per la Legione Italiana l'avvenimento d'Avezzana al ministero della guerra in Roma fu una vera fortuna. Il corpo dei Volontari, pel quale nutriva avversione e diffidenza il governo che precedette la Repubblica, era mantenuto lontano da Roma, e con molta difficolt

Giuseppe Avezzana nominato ministro della guerra, posto al Comando supremo dell'esercito; la guardia civica venne armata e mobilizzata; la linea di difesa tracciata; i punti principali muniti; i Corpi stanziati fuori di Roma richiamati; e tutta la massa di truppe regolari ed irregolari, di finanzieri, di studenti, di emigrati, di reduci, di quanti infine si trovavano in Roma atti alle armi, fu ordinata e così ripartita e comandata: La Legione Garibaldi; il battaglione dei Reduci, i quattrocento giovani universitari, i trecento finanzieri, i trecento emigrati, un totale di duemilacinquecento uomini, composero la prima brigata comandata dal Generale Garibaldi.