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Aggiornato: 17 giugno 2025


Quella corrispondenza d'amorosi sensi veniva poi interrotta, durante la recita, perchè Alessandro temeva di perdere, come si suol dire, la battuta. Assolto dal peccato di origine non c'era proprio malaccio nel giovane attore; a quel tanto che mancava d'arte suppliva coll'esercizio e colla persona maschia e bella.

Fra i pochi esclusi figurava il temuto attore, il cui nome era un programma rivoluzionario, la cui potenza drammatica era un pericolo ed una minaccia. Nel settembre di quell'anno infausto, approdando una sera a Lugano, io rividi il Modena mestamente atteggiato sulla spiaggia, cogli occhi vaganti sulle acque, come chi attende qualche misterioso messaggio.

In ogni modo, è strano che un attore faccia la distinzione di tre Ibsen, uno filosofo, l'altro simbolista, il terzo l'artista, e dica che questo è il meno a cui si deve badare. L'Ibsen, al contrario, chiede di essere considerato principalmente come artista. Per lui tutta l'opera drammatica consiste nell'azione, nei caratteri.

Al quart'atto, il primo attore giovane usciva dalla scena, annunciando che andava a suicidarsi nella camera vicina. Il servo fedele gli correva appresso, per deviare il colpo e poi tornava in scena a rassicurare la madre con queste parole: Calmatevi: è salvo! Così, infatti, procede l'azione. Il primo attor giovine rientra fra le quinte, con gesti disperati.

Vien naturale su le labbra la domanda: Chi crea il personaggio? L'autore o l'attore? La risposta non può essere dubbia. E appunto perchè la creazione vien fatta dall'autore, che ha le sue belle ragioni di produrla nel tale e tal modo, l'obbligo dell'attore è unicamente di renderlo quale quegli lo ha formato. Un personaggio è simile a un individuo vivente; non può essere ridotto irriconoscibile dal nevrotico capriccio di un attore o di un'attrice. Essi si mostrano tanto più grandi, quanto meglio arrivano a riprodurlo in tutti i minimi particolari quale l'autore lo ha concepito. L'individualit

La ferita, benchè leggiera, diè sangue, ed alla vista di esso Azzo inferocì, e serratosi contro a Pierio, tale una tempesta di colpi gli scaricò lungo la persona che questi ne rimase tutto intronato e per pochi istanti stette passivo attore nella scena. Pur si risentì, e bramoso di vendetta rivolse contro il petto del soldato l'acuta punta del coltello, stracciandogli la tunica e scalfiggendolo.

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