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Aggiornato: 18 maggio 2025


E quelle voci che ci parevano concordi ai fatti, ci stillavano lentamente il dubbio nell'animo. Il pensiero di Dante e di Machiavelli ci sfumava di mezzo a un caos di forme, di visioni, di sembianze individuali, diverse di costumanze, d'abitudini, di tendenze, e tutte ostili, rivali, nemiche, che le formole di quei politici evocavano davanti a noi. Il medio evo colle sue mille guerre, dall'urto scambievole delle razze nordiche sino alle fazioni lombarde, dalla battaglia di Monte-aperti fino a quella nella quale suonavano, come l'ultimo gemito dell'Italia, l'estreme parole di Francesco Ferrucci al calabrese: tu vieni ad uccidere un morto, sorgeva gigante a frammettersi tra noi e il concetto unitario, a protestare tremendamente contro quel sogno affacciatosi nello spazio di tre secoli a due grandi anime, che forse morendo, lo rinnegavano. E forse ciò che costituiva il genio, e lo differiva dalle razze umane, era il tormento d'una idea solitaria, inapplicabile, condannata a starsi in perpetuo nei dominî dell'astrazione. La mano scarna della dottrina ci sfrondava l'albero delle illusioni giovanili, e v'innestava sistemi architettati studiosamente e complicatamente sugli antichissimi esempli greci, e su' nuovissimi americani. E quelle difficolt

E d'allora in poi, ministri di Francia, ad ogni istante, attraverso i passi che movevate verso il vostro intento segreto nelle parole da voi prescritte al vostro inviato, la cui scelta doveva essere all'Assemblea prova delle vostre liberali intenzioni in tutte le conferenze con noi tenute dai vostri agenti nei progetti d'accordo architettati fra il signor Lesseps o il generale Oudinot, il 16 e il 18 maggio nel linguaggio del signor de Corcelles: La Francia non ha che uno scopo; la libert

Altri, non sapendo darsi ragione dei subiti e continui rovesci toccati all'armi, riputate invincibili, della Francia, travolsero il proprio intelletto e l'altrui nel falso sistema storico che, nel secolo XVIII, attribuiva, duce Voltaire, i grandi eventi alle piccole cause: idearono tradimenti deliberati dove il tradimento non aveva scopo possibile e avrebbe infamato senza pro il traditore: mutarono in colpe premeditate, in disegni architettati da lungo, tra i nemici d'ogni libert

«Altrove i prigionieri erano assordati da un frastuono continuo: si impedivano loro i sonni: poi dopo quattro o cinque notti agitate, erano assaliti dagli interrogatorî architettati a tale una tortura morale che non può calcolarsi se non da chi l'ha patita. Allora quando vedevano l'energia morale del prigioniero esaurita, gli affacciavano un'offerta di perdono o profanavano la santit

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