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Aggiornato: 18 giugno 2025


Oimè! era tardi il pentirsi! Andò crescendo, crescendo, e dovette inginocchiarsi, perchè non poteva più stare in piedi; e dopo un altro minuto, dovette sdraiarsi appoggiando un gomito all'uscio, e mettendo un braccio intorno al capo. E cresceva ancora; disperata, cacciò una mano fuori della finestra, ficcò un piede nel caminetto, e disse a medesima, "Checchè accada, non posso far di più. Che sar

Dottore, disse Bice appoggiando un gomito sulla tavola ed abbandonando la testa sulla palma della mano, checchè avvenga mi darete sempre la vostra approvazione? , egli rispose francamente. Non parlarono più.

La giovine signora sedette lesta vicinissima a lui, e, china in avanti appoggiando il mento sulla piccola mano, gli sorrise. ... Sono convinta che ella è anche musicista, disse, sorridendogli negli occhi mentre la porta si apriva davanti al signor Van Osten. Egli entrò, alto, sbarbato e arrogante, e bello di una calma bellezza maschia. Come va? disse a sua moglie.

Povera Alice! Tutto quello che potea fare consisteva nel giacere, appoggiando il fianco per guardare il giardino con la coda d'un occhio; ma il penetrarvi dentro era diventato più difficile che mai: sedette dunque, e si rimise a piangere.

Gioconda andò sulla soglia a guardare, stese le braccia nel vano, appoggiando le mani all'uno e all'altro stipite. Era un suo gesto abituale; avanzava il capo a sorridere e a chiamare Folco. Ma non sorrideva quel giorno. Scorse Folco, il quale, volgendo le spalle, s'era messo a tavolino e rileggeva o annotava con una matita. Lavori? chiese la contessa. Folco trasalì, come destato di soprassalto.

Il principe, appoggiando al suo braccio la giovane donna, si collocò dietro al duca di Balbek, il quale non si accorse forse neppure della presenza di sua moglie talmente il demonio del giuoco lo trasportava in quel momento.

Sono giunta stasera, rispose la duchessa appoggiando la mano breve e carnosa sulla spalla del figlio. La duchessa continuò: Non potevo star lontana mentre tu qui lottavi. Il mio appoggio non ti è mai mancato, e perchè volevi ti mancasse adesso?

Adesso ancora stavano di fronte, la bestia e l’uomo, proprio davanti a noi. Tre volte l’animale, fermo su gli appiombi, chinò la testa, e tre volte Bombita, appoggiando l’elsa della spada fra la bocca e il mento, prese la mira. Ma invano; poichè l’indocile bestia ogni volta gli rompeva contro, sferrando cornate. Allora bisognava ch’egli ricominciasse a giuocar di mantello, a rigirarlo, di qua, di l

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