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Aggiornato: 24 ottobre 2025
Allor che il sonno la gettava inerte sul capezzale, e in quel sopor parea morta, nell’ombra, con le palme aperte, tutti i suoi fiori Ella sognava.
Oh perchè non posso io dar loro la vita, a questi poveri fiori, e inspirar loro nelle aperte corolle quel dolce effluvio che si spande dalla vostra persona!
Così furono aperte al giovane maestro le porte del grande teatro, dove con lieto successo venne rappresentata la sua opera: Il barone di Dolshein. La seconda opera che il Pacini compose pel teatro alla Scala fu il Falegname di Livonia.
Ma Loredana seguitava a girare in tondo, gli occhi scintillanti e le labbra aperte a un sorriso di pace. Si arrestò d'un tratto, con un ultimo giro, in modo che le gonnelle le si gonfiassero d'aria, e si mise in ginocchio presso la mamma, la quale andava seguendola con l'occhio.
Ripassando vicino alla porta per cui eravamo entrati, vedemmo un ragazzo arabo di circa dodici anni che camminava stentatamente colle gambe aperte e rigide, dondolandosi in una maniera bizzarra. Altri ragazzi lo seguivano. Ci fermammo; venne verso di noi.
Vie più che ’ndarno da riva si parte, perché non torna tal qual e’ si move, chi pesca per lo vero e non ha l’arte. E di ciò sono al mondo aperte prove Parmenide, Melisso e Brisso e molti, li quali andaro e non sapëan dove; sì fé Sabellio e Arrio e quelli stolti che furon come spade a le Scritture in render torti li diritti volti.
Rosina ebbe appena la forza di esclamare: Ecco il mio sogno! ecco il mio sogno! e di gettarsi a braccia aperte al collo della straniera chiamandola Esmeralda. La giovane, dando in un dirotto pianto per l'eccesso della gioia, svenne nelle braccia di Rosina.
Le vestigie del quale, con quelle forze che possono gli umani ingegni seguir la divinitá, con ogni arte s'ingegnarono di seguitare i poeti, quelle cose che essi estimavano piú degne sotto favoloso parlare nascondendo, accioché dove carissime sono, non divenissero vili ad ogni uomo, aperte lasciandole.
Ma le finestre infatti erano aperte, e si vedeva, tra gli archi del loggiato, una specie di tendone azzurro, intessuto di stelle, scendere sovra una collina buia.
In un salone deserto, Donato trova il mondo che l'aspetta a braccia aperte, il suo mondo che si chiama, Norberto, Mariuccia e Costanza. Questa volta inaugura la carriera d'ingegnere con un atto d'audacia; dopo aver baciato i suoi parenti, bacia anche Costanza. E nissuno ci trova a ridire. In un cantuccio dell'ampia sala è preparata una mensa per cinque.
Parola Del Giorno
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