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Vide ed ammirò anch'egli quelle due luci che il 153 chiamava, in un impeto lirico, «i più begli occhi d'Italia» e che il 152, capo ameno se altro fu mai, simulando la parlata e l'accento di un viaggiatore tedesco in Italia, ribattezzava per «belle parrocchieMa che parrocchie! esclamava il 153. Arcipreture, collegiate, abbazie, cattedrali, basiliche!

Allora il Santasillia potè osservare la fanciulla a suo bell'agio, e subito ne ammirò la figuretta gentile, flessuosa, e l'elegante semplicit

E dopo un istante: Ammiro la vostra presenza di spirito, ma non m'ingannerete.... È la vita di colui che vi preme; quella sola.... lo comprendo.... Ma non riescirete a serbargliela, no.

Contessa! la mia vita... il mio sangue.... No, non si esige tanto, mio bel cavaliere Ciò che io vi domando è di darmi una mano a salire il primo gradino di un trono. Per lo appunto; ammiro il vostro acume. Ma voi comprenderete parimenti che, per diventare regina, è necessario ch'io sposi un re... Lo troveremo.... Converr

Vi ammiro anche questa volta per il vostro coraggio, disse il professore, soltanto vi chiedo il permesso di accompagnarvi, anch'io desidero offrire i miei servigi ai signori Guerini. Andiamo, disse Maria. Carlo ed Elisa, che sono più grandi, possono venire con noi; gli altri restino a casa; è inutile dar tanto nell'occhio e andare in frotta, come se si trattasse d'una festa.

I massari degnissimi videro il nuovo dipinto e si congratularono col giovine artista per la sua diligenza, come per la sua valentia. Il popolo fu chiamato e ammirò. Spinello, rifacendo, aveva mutato alcune cose, pensando che potesse vantaggiarsene il quadro. E certamente la composizione, restando suppergiù quella di prima, ci aveva guadagnato di scioltezza; il disegno appariva più corretto, e tutte le parti assai meglio dipinte. Chi ha dovuto rifare un lavoro, anche lodato nella sua prima forma, intender

Maria parlò dei suoi fratelli, poi ammirò il giardino, la villa, e si mostrò riconoscente d'esser stata invitata ad una festa così bella, come non ne avea mai veduto l'uguale. Infatti la festa riusciva bellissima, arrivavano da lontano degli equipaggi che conducevano signore eleganti, e bimbi belli, e ben vestiti.

La chiave era nella toppa, ma non girava bene, e dopo inutili sforzi della fantesca si provò Giusto con miglior resultato. La fantesca spalancò la finestra sanguinosa e alla luce Giusto ammirò il buon gusto di suo zio.

E come è solito dei fervidi ed alti intelletti, che hanno sortita fantasia vasta, l'aggiungere senza avvedersene qualche cosa sempre del loro alle opere altrui delle quali s'innamorano, ella vi trovò bellezze forse piú che non hanno e gli ammirò forse troppo.

In fatto di sabotaggio, ammiro gli operai che stendono i loro corpi folli sulla strada ferrata per fare uscire dai binari i treni carichi di soldati!... Non è questo, lo so, il vostro metodo!... Quindi, io vi sopprimo, sabotatori prudenti!...