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Più che altro esse rivelano, nello stile, nella sovrabbondanza dei superlativi, e nella cortigianeria delle lodi, il carattere dell'uomo? Ma quando mai il Pacini ebbe tempo di esser uomo? Dai sedici fino ai settantaquattro anni, in ogni luogo ov'ebbe a trasferirsi, sotto ogni condizione di tempi, egli fu sempre e poi sempre maestro.

Con tutto ciò il dolce non riuscì tanto cattivo, e a tavola vi fecero onore tutti, il prete, in ispecie, che non risparmiò i superlativi. Ma chi fu proprio tocco da quel grazioso pensiero, fu don Alessio che dovette contenersi per non fare i lucciconi. Egli avvolse in un unico sguardo di tenerezza la figliuola e il nipote i quali rimbeccavano donna Costanza, che, con qualche motto in proposito del famoso dolce, gli andava stuzzicando scherzosamente. Però questo solo sfogo non bastò ai suoi affetti traboccanti, e voltosi al reverendo che diluviava a scoppiacorpo, cominciò a parlargli sottovoce, dando di tratto in tratto delle occhiate amorose alla figliuola. Ne aveva quella sola, e l'adorava, era proprio la parola adatta, l'adorava! e lei se lo meritava, la poverina, ch'era un angelo di virtù e di bont

Ohibò! disse di rimando Ariberti. Io amo l'arte per l'arte. La vostra cantante mi piace e vedrete che nelle mie note di domani ve la innalzerò fino alle stelle con una dozzina di superlativi. Ne taglierò una met

In ogni amore vi è un periodo, in cui il nostro cuore e quello della persona amata han dato quanto potevan dare e al disopra dell'umano non vi è che il divino, creato dalla nostra fantasia e dalla sete dei superlativi. Siccome però il crescere dell'amore è la sua cosa più bella, dobbiamo far di tutto perchè il crescere sia lento, lentissimo, e duri molto, moltissimo.

Questi erano gli obblighi suoi: mettere in prosa robusta, condita di superlativi senza risparmio, le lavature di ceci d'un protettore mal pratico; tessere, su quattro note d'un procolo, una biografia coi fiocchi, battendo molto sulla grazia, sulla bellezza e sugli studi indefessi dell'alunna di Tersicore, o del prediletto di Euterpe, e parlando sopratutto del fanatismo destato nei concerti di Boston, o al gran teatro di Tiflis; poi tradurre da certi ritagli di giornali forestieri, ma solo quel tanto che risguardava i trionfi dell'abbonato, e aggiustandovi un cappello, possibilmente il più fuori d'equilibrio; e finalmente, allungare alla misura convenevole, rimpinzare di frasi, lardellare d'aggettivi, il racconto d'una serata teatrale.