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E fatto un grazioso inchino, leggera come una silfide mezza donna e mezza nube, senza neppur dar tempo all'incipriato ganimede di rispondere una parola, ratta fuggì sotto l'atrio della porta.

Chi con azzurra reticella insegue anelante la vispa farfalletta, finchè questa posando sul fiore, si lascia dolcemente cogliere al laccio di seta. Chi scende, sale, ridiscende l'erbosa china colla leggerezza d'una Silfide mozza donna e mezza nube. Chi con agile piede corre pei lunghi viali in traccia dell'amica, che raggiunta le concede nascondersi ancora per ancora raggiungerla correndo.

Ma il più bel fiore era Metilde, quella bella bionda, leggiadra, snella ed eterea come un angelo dipinto da Morelli. Con quei capelli d’oro e quegli occhi turchini, quella vita di vespa, quell’incesso leggiero di silfide!... quando muoveva agilmente sul pianoforte le dita affusolate, Silvio restava estatico a contemplarla, quando in un giro di valzer essa scopriva gli stivalini arcuati che calzavano i suoi piedini eleganti, egli si tirava indietro per paura di toccarla, tanto gli pareva una divinit

»Anche qui il signor Angelo l'incontrò qualche volta per istrada, e, naturalmente ostinato come è, egli insistè per ottenere il favore della silfide... che però era gi

«Rogiero!...» «Yole, sai tu da quanto tempo io porto la tua immagine nel cuore? Ella vi stava prima del palpito.... prima del nascimento; imperciocchè prima di vederti ti amassi. Nel cammino della vita ho mirato le belle figlie degli uomini, ed ho vôlto l'occhio alla terra accorgendomi che venivano da essa. Ho veduto l'altera nell'orgoglio delle sue forme, e non ho desiato. Ho veduto il rossore della timida amorosa, e non ho sospirato.... e diceva a me stesso: cuore di bronzo, non v'è grazia di amore che possa commuoverti? Ma una immagine di bellezza turbava pur troppo il mio spirito, io l'aveva tolta da sembianze mortali.... forse mi si affacciò alla mente, allorchè l'anima ristorata dal riposo torna agli ufficii della vita, e i suoi sogni sono ridenti come le rose dell'aurora. Io anelava angoscioso dietro la figlia della mia fantasia, e sovente nel delirio della passione le indirizzava parole, e: forma divina, io le diceva, esisti tu veramente? Oh! non sparirmi sul primo raggio del sole che sorge. Io per te rinunzierei alla sua luce. Vieni, celeste pellegrina, o silfide, o gnomo,¹ o angiolo, o demone, a fare lieti i giorni della mia vita, e allora Rogiero sospirer