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La insana misura, che non ebbe l'approvazione dei reazionarî, chè in molti punti non sfuggirono ai soprusi, alle vessazioni di una polizia tanto inetta quanto prepotente a Caltanissetta si perquisì il domicilio di un Consigliere di Prefettura ed a Piazza Armerina quello del pericolosissimo on. Lavaccara, provocando la più schietta ilarit

Rivoluzionari e reazionari al rumore della caduta di Roma si guardarono in viso allibiti: che cosa significava quella repubblica vissuta un giorno nella gloria tragica di un assedio senza scampo e morta di ferite fratricide senza gettare un grido di paura o di odio?

Effettivamente questa sfiducia non era del tutto infondata. Il gabinetto cadeva sempre più giù nei maneggi reazionari, e sempre più calorosamente Guizot protestava al cancelliere il carattere rigidamente conservatore della sua politica, mentre nello stesso tempo i giornali ministeriali annunziavano ai parigini, che l'avvenire del liberalismo poggiava sull'alleanza delle potenze occidentali. Ogni volta che in questi quarant'anni sorgeva in vista qualche nuova costituzione di stato a libert

E quel ch'è peggio i rappresentanti del governo si mostrano dello stesso avviso dei reazionarî grandi proprietarii della Sala Ragona. Tali riforme e tali provvedimenti dovrebbero essere coronati da un ultimo d'indole politica, che pur troppo incontra la più viva opposizione e nel governo e nelle classi dirigenti che spadroneggiano in parlamento e fuori: la ricostituzione dei Fasci dei lavoratori.

Comunque, la mia breve assenza avea stimolato i reazionari della Metropoli Napoletana, e senza l'attivit

La monarchia di luglio aveva fatto cadere pietosamente il principio del non intervento annunziato con tanta pompa, e altrettanto sbagliava Guizot nel pensarsi di rappresentare in Oriente il difensore della politica conservatrice. Quando il conflitto delle Chiese a Colonia svelò il profondo dissidio d'interessi tra l'Austria e la Prussia, la sollecitudine più grave di Metternich era che la Prussia non avesse a collegarsi col liberalismo e con la corte di Parigi; onde egli si affrettò a preoccupare le Tuileries del protestantismo combattente del gabinetto di Berlino. Anche in questi ultimi anni reazionari di Luigi Filippo, il cancelliere tornò all'opinione espressa altra volta all'ambasciatore von Canitz: «quel governo non può essere affatto forte, quando gli tocca di combattere la rivoluzione: esso non può collocarsi sulla stessa linea dove ci troviamo noi; ciò sarebbe contro natura». Che il re borghese, con tutta la sua officiosit

Ma si era poi prodotta nella vita dei partiti una salutare chiarezza, la quale giustificasse l'espettativa, che la nazione sarebbe per comportare più felicemente che non negli anni trascorsi l'enorme contraddizione tra l'amministrazione dispotica e il regime costituzionale? La risposta esprime un profondo rimprovero. I vecchi partiti erano consunti, i nuovi non ancora nati. La monarchia dei Borboni e degli Orléans formò i repubblicani, la repubblica tirò su una generazione di reazionari, e sotto l'impero lo spirito di contraddizione creò in verit

La fortuna favorì la pia oltre le sue speranze. Il Prodittatore di Napoli avea avuto sentore delle trame borbonico-clericali, giacchè in quei giorni i reazionari, quasi sicuri della vittoria promessa dal re e dal cielo, millantavano in pubblico le loro gesta future con molta boria, e pattuglie dei nostri comandate da ufficiali di fiducia percorrevano i punti della capitale ove maggiore si manifestava il pericolo.

Ciò che avviene in fatto di liste colla nuova legge elettorale fatta votare dall'on. Crispi nelle sedute mattutine della Camera, fra la disattenzione e la nausea di tutti, è inaudito. All'on. Crispi che si vantava democraticamente di aver fatto votare l'art. 100 nella legge elettorale del 1882 oggi può assicurarsi la benevolenza dei suoi nuovi amici, i reazionarî, ricordando l'ultima legge del 1894, che il diritto elettorale quasi annulla. Non calunnio, non esagero; ecco come La Tribuna commenta alcune corrispondenze pervenutegli: «Pubblichiamo su questa quistione delle liste elettorali la lettera di Capua per debito d'imparzialit

È noto, che ben poco fu effettuato di quanto pretendevano gl'insensati disegni reazionari, con cui gli emigranti assediarono la corte. Si può dire che la Restaurazione andò in rovina meno per le azioni, che per le intenzioni attribuitele dal popolo. E siccome era stabilito, che la Francia dovesse aspettarsi da cotesta dinastia una lotta implacabile contro i preziosi frutti della Rivoluzione, in ciò stesso ha radice il giudizio di condanna contro il ripristinamento dell'antica regalit