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Qui veniva in taglio una visita agli ortaggi, e, secondo la disposizione degli animi, si mercanteggiava mezz'ora intorno ad un canestro di frutta, o ad un mazzo di radici, tanto per dar molestia alle erbivendole e farsi dire che lor signori avevano tempo da perdere.

Il mediero ritorna più miserabile di quel che non fosse prima, poichè spesse volte alla sua miseria materiale si aggiunge una ben più grave miseria morale. Il suo lavoro non è stato continuo; egli non si è occupato delle coltivazioni di frutta, di erbaggi, di ortaggi, i cui prodotti non poteva smerciare facilmente data la distanza dei mercati, e che richiedevano lunghe cure prima della produzione, lenta ed aleatoria. Nessun affetto alla terra lo portava ad arricchirla di vigne e di frutteti, che richiedono un capitale non piccolo, e che avrebbe potuto abbandonare forse da un momento all'altro prima di ricavarne i frutti. Egli non voleva che il guadagno immediato, il più gran guadagno. Grano, mais, lino, ecco le tre uniche coltivazioni, le più semplici. Tra il faticoso lavoro dell'aratura e quello tremendo del raccolto passavano lunghi mesi di ozio assoluto, d'inazione bruta. Il paziente lavoro di tutti i giorni non ha più tenuto occupato il suo spirito; dalla fatica bestiale passava alla disoccupazione ancora più bestiale. L'aspettativa fatalistica del raccolto lo ha reso apatico; è divenuto mezzo gaucho nell'anima, stemprato e stanco; senza il sollievo ed il conforto di una vita civile ha perduto la grande forza della volont

Io inizio una rivoluzione tipografica diretta contro la bestiale e nauseante concezione del libro di versi passatista e dannunziana, la carta a mano seicentesca, fregiata di galee, minerve e apolli, di iniziali rosse a ghirigori, ortaggi, mitologici nastri da messale, epigrafi e numeri romani. Il libro deve essere l'espressione futurista del nostro pensiero futurista. Non solo. La mia rivoluzione è diretta contro la così detta armonia tipografica della pagina, che è contraria al flusso e riflusso, ai sobbalzi e agli scoppi dello stile che scorre nella pagina stessa. Noi useremo perciò in una medesima pagina, tre o quattro colori diversi d'inchiostro, e anche 20 caratteri tipografici diversi, se occorra. Per esempio: corsivo per una serie di sensazioni simili o veloci, grassetto tondo per le onomatopee violente, ecc. Con questa rivoluzione tipografica e questa variet