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E lui, Aldo che, insomma, era o non era il fratello di Carlo? doveva andare a zonzo stupidamente da solo, fumando delle sigarette a buon mercato; oppure correre a fianco dello zio Giacomo, come un estraneo, come un «outsider», ascoltando per la millesima volta l'antifona nauseante del ritorno e della riabilitazione del Figliuol prodigo, Nino.

Ma ricalcando le orme della donna, sembrava a Marta che la sconosciuta avesse lasciato qualche cosa dietro a , nell'aria rotta dalla sua persona, sui sassi battuti dal suo piede; un miasma che saliva, nauseante, che l'avvolgeva tutta, la prendeva alla gola con un'ondata di impurit

Ora, essendo la barca in zavorra, si poteva, come egli diceva, affrontare qualunque tempesta, e difilato, si recò negli appartamenti di Tifone. Avranno osservato i miei lettori, non esser il mio forte le descrizioni, e quando avrò descritto il nauseante abituro d'un condannato, essi non ne saran contenti.

Poi un altro odore acido, nauseante, gli salì intorno, di fra le lenzuola, senza che egli avesse mutato posa o si fosse anche lievemente scrollato. La sua manina sinistra, fuori della coperta bianca, ne teneva una piega sottile fra le dita.

Nauseante professione, soggiunse; pensate dunque: tutte quelle diverse mani che devo tenere!... mi fanno venire il mal di mare. Specialmente quelle delle donne. Nancy rise. Peg le offrì di accomodarle le unghie, così, per divertimento; e Nancy, dopo aver esitato un pochino, la lasciò fare. Ma, Dio buono! Avete delle mani da signora, disse Peg. E la coppa d'amarezza di Nancy fu colma.

Parallelo a questo abbiamo il bazar proprio del paese, ancora più originale. È qui dove si incontrano i mille tipi diversi: l'arabo che ti fa i sandali, il piccolo negoziante che ti vende grano, riso, datteri attorno ai quali svolazzano nubi di mosche, l'altro che t'offre su un gran bacile qualcosa che somiglia a caramelle, la donna che vende latte acido, burro, pallottole di tamarindi. Un odore nauseante ci annuncia che siamo vicini al friggitore che prepara continuamente frittelle e pesci e tien pronta una gran pignatta piena di riso cotto. E mentre passiamo questa rivista, un ragazzetto verr

Nel centro, quelle canaglie di bosniaci hanno fatto un fuoco con tutti i libri della libreria. Odore di cuoio cotto e di cavolo marcio: nauseante. Anche hanno acceso il fuoco, nel mezzo del tappeto persiano. Questa macchia sembra sangue, forse è vino. In cantina v'era molto champagne. L'impiantito è sfondato. Qui hanno vomitato sul letto! Porci! E' un vero lago di fango, vino. Dio che orrore!

Io l'ho da dire, cotesto fradicio, onde mi parve, che la carta sudasse per la vergogna, cotesto inchiostro fresco, che t'insudicia le dita, e l'odore nauseante di grassume stantìo mi dettero sospetto di colta, e fu ragione, conciossiachè indi a breve di leggieri comprendessi come la più parte dei giornalisti si rassomiglino alle baldracche di carnovale, le quali finchè portano la maschera sul viso ti paiono le mille lire, ma palesate ch'elle sieno, tu te ne scappi lontano turandoti il naso.

Il tabacco è una pianta: ha le foglie larghe, vellutate; e i suoi fiorellini, d'un bel colore di rosa, vi spiccano piacevolmente: l'odore, peraltro, è nauseante, poichè rammenta il profumo indebolito del tabacco secco.

Entrando nelle prime, trovi un portinaio ciabattino, che vive in un bugigattolo buio ed infetto. Il tanfo vi è nauseante; sui gradini della scala vi si scivola; gli usci si direbbe si lamentino di dover girare sui cardini; le persiane, spalancate, si rinchiudono sgarbatamente in faccia; gli scarafaggi ed i topi sono padroni della cucina; i cimici, del letto; le faine, del solaio; le lumache e gli scorpioni della cantina; il pozzo d