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Ma nell'orrore ella non poteva gridare, muoversi. Una forza d'incubo la teneva immobile contro quella porta, della quale la croce bianca le entrava dolorosamente fra i capelli irti nel raccapriccio; quel freddo, fischiando sempre dalla fessura dei battenti, le aveva fatto diventare la pelle dura come un vetro. Con uno sforzo inesprimibile tentò di staccare una mano per respingere il mattone, che gi

Il giorno della tragedia i due amanti si trovavano insieme; anzi le stesse grida del principe Zakunine, con la detonazione dell'arma, fecero accorrere i servi esterrefatti, agli occhi dei quali si presentò una vista tremenda: la contessa, ai piedi del suo letto, giaceva esanime, con la tempia destra rotta da un proiettile e il revolver presso alla mano. E quantunque lo spettacolo della morte, della morte repentina e violenta, sia tale che nessun altro lo avanza nell'orrore, pure la commozione più forte non era prodotta negli astanti dalla trapassata, ma dal superstite. Come un pallido fior d'azalea venato di rosso, il volto rigato di sangue della infelice era freddo e cereo, ma nulla rivelava delle contrazioni dell'agonia; anzi una serenit

Li udite i singhiozzi della terra?... La Terra agonizza nell'orrore della luce!... Troppi soli si chinarono al suo livido capezzale! Bisogna lasciarla dormire!... Ancora! Sempre!.. Datemi delle nuvole, dei mucchi di nuvole, per coprire i suoi occhi e la sua bocca che piange! A queste parole il Sole ci porse dall'estremit

Spegniti, luce mia, spegniti in perpetuo: muori, muori sepolta nella notte e nell'orrore! Senza di lui, sulla terra fuori della terra posso aver pace io mai. Cosí a lei nella mente e nelle vene infuriava la disperazione.

La morte! altro non mi resta che la morte! Oh! non fossi io nata mai! Spegniti, luce mia, spegniti in perpetuo. Muori, muori sepolta nella notte e nell'orrore! No, non ha misericordia Iddio. Ahi me misera! misera! O Dio, ne assisti! Non voler, no, entrare, o Dio, in giudizio contra la povera tua creatura.

Pochi giorni dopo la partenza del giovane, Enrica era tornata alla sua fierezza, al suo più schietto egoismo. Provava un immenso, invincibil disgusto di ciò che avea fatto: inorridiva del legame, onde s'era unita a un uomo basso: arrivava persino, nell'orrore che le ispirava quanto era accaduto, ad augurarsi che a Roberto incontrasse qualche mala ventura: non tornasse più.