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Coll'ingegno che natura gli ha dato, egli aveva saputo dimostrare alla polizia centrale di Venezia che a Padova si congiurava contro l'ordine costituito e che un branco di giovinastri mazziniani nelle conventicole del Trovatore inneggiavano all'Italia sotto l'allegorico nome di Nina, Che talento! Non poteva vendicarsi con più spirito. E come finì?

Il senso di questa lettera, quantunque alquanto di sopra aperto n'abbia, non si può qui mostrare essere litterale, e però è da riserbare quando si tratterá l'allegorico. «E disse», questa donna: «Ora ha bisogno il tuo fedele, Di te»; percioché è in grandissima tribulazione, per la paura la quale ha delle tre bestie, che il suo cammino impediscono; «ed io a te lo raccomando»; volendo dire, poiché suo fedele era, che ella nel suo scampo s'adoperasse. «Lucia, nemica di ciascun crudele, Si mosse», udito questo, «e venne al loco dov'io era, Ch'i' mi sedea con l'antica Rachele». Rachele fu figliuola di Laban, fratello di Rebecca moglie d'Isach, e fu moglie di Giacob: la quale storia alquanto piú distesamente si racconterá appresso nel quarto canto di questo libro. «Disse: Beatrice, loda», cioè laudatrice, «di Dio vera»; quasi voglia per questo intendere essere vere, e non lusinghevoli fittizie, le parole con le quali Beatrice loda Iddio. «Che non soccorri quei che t'amò tanto», avanti che impedito fosse in quella valle tenebrosa, «Ch'uscí per te della volgare schiera?», cioè, che per piacerti, lasciati i riti del vulgo, si diede a costumi e a operazioni laudevoli. «Non odi tu la pièta», cioè l'afflizione, «del suo pianto», il quale egli fa nella diserta piaggia? «Non vedi tu la morte, che 'l combatte», cioè la crudeltá di quelle bestie, le quali con la paura di il combattono e conduconlo alla morte, «Su la fiumana»: qui chiama «fiumana» quello orribile luogo nel quale l'autore era da quelle bestie combattuto, quasi quegli medesimi pericoli e quelle paure induca la fiumana, cioè l'impeto del fiume crescente, il quale è di tanta forza, che dir si può «ove», sopra la quale, «'l mar non ha vantocioè non si può il mare vantare d'essere piú impetuoso o piú pericoloso di quella.

Coll'ingegno che natura gli ha dato egli aveva saputo dimostrare alla polizia centrale di Venezia che a Padova si congiurava contro l'ordine costituito e che un branco di giovinastri mazziniani nelle conventicole del Trovatore inneggiavano all'Italia sotto l'allegorico nome di Nina. Che talento! Non poteva vendicarsi con più spirito. E come finì?