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Non far dell'usura, almeno. Tu dici codesto, tu? Come! Si danno 2000 franchi ogni sera alla Grisi, per una cabaletta, senza menar scalpori, e si trova enorme se io domando la met

Degli effetti del fiscalismo e dell'usura, che producono il grave malcontento dei piccoli e medî proprietarî se ne avr

Volete danaro? Eccone; in mercatanzia, ci s'intende, per rivenderla e farne commercio, come dice la frase d'obbligo, e come consiglia il bisogno di non dare nell'occhio ai nemici dell'usura. La merce è danaro; pigliatela per quel che fa la piazza; un compare la ricomprer

Alla signora Bibiana codesti argomenti in difesa dell'usura parevan sempre nuovi di zecca, ogni volta che li ripeteva. E Dio sa quante volte li aveva gi

Fra i mali che sono causati dal lusso e dal giuoco ve n'è uno che a noi interessa di più perchè ha un'influenza diretta sulle transazioni di denaro e perciò sugli affari. Intendo parlare dell'usura. I saggi d'interesse sono normalmente alti nell'Argentina (l'interesse legale ipotecario è del 12%) per la richiesta di capitale dovuta al rapido sviluppo della produttivit

I Papi immaginarono altre vie per fare danaro; il primo fu imporre per modo transitorio, come promettono sempre, e poi durò un pezzo, il tributo, che a Napoli ed in Sicilia appellavasi donativo, in Ispagna servicio, a Milano mensuale; doveva gettare un 300,000 scudi all'anno, ma non li rese mai; nel 1560 appena ne raccattavano 165,000. L'altro fu creare debiti pubblici come oggi si costuma: sicchè possiamo sostenere i Papi maestri a noi Italiani nell'arte del debito pubblico; come col tirare a Roma tanto danaro di fuori dal mondo cattolico se non inventori certo utilissimi promotori del commercio di banca: i debiti poi operarono in due maniere, la prima redimibile, la seconda no: la prima si faceva sotto forma di nuove cariche istituite, le quali vendevansi, e sul prezzo sborsato si retribuiva una provvisione, la quale secondo la vita del compratore si calcolava a 14 per cento, e non era troppo; poi si costumò diverso: si tolse in presto una somma assicurandola sopra l'entrata di qualche gabella; anzi accettando i creditori a parte dell'amministrazione, ed assegnando sopra l'entrata della stessa gabella il pagamento dell'usura, la quale naturalmente per la durata, e la sicurt

Il secolo XVII, nel quale i Medici accordarono tante agevolazioni agli ebrei in Toscana, fu forse l'epoca più infelice per il Ghetto di Roma. Trovo in un libro romano del 1677 (Stato vero degli ebrei in Roma; Stamperia del Varese) la notizia che a quell'epoca il numero degli ebrei era di 4500, fra i quali si contavano 200 famiglie agiate. L'autore dice che nel secolo XVI il Ghetto pagava 4861 scudi annui di tributi, e che nel secolo XVII non ne pagava più che 3207. Sebbene quello scrittore sia grandemente ostile agli ebrei, non avrei argomento per tacciarlo di non esser veritiero. L'autore asserisce che ad onta delle incessanti lagnanze che gli ebrei andavano movendo di continuo, il Ghetto era ricco; e che, pagati tutti i tributi, risparmiava ogni quinquennio 19,470 scudi, e che possedeva un capitale di un milione di scudi. Non c'è dubbio che vi erano in quell'epoca ebrei ricchi a Roma, e che in mezzo ai manutengoli dei ladri, e ai negromanti del Ghetto, v'erano degli usurai che accumulavano interessi sopra interessi. Nessun papa riuscì mai a impedire questa piaga dell'usura nel Ghetto; i nobili indebitati proteggevano gli ebrei, e mentre il Ghetto era oggetto di disprezzo generale, il patrizio romano, il cardinale e talora il papa, accoglievano con complimenti nel loro palazzo, l'usuraio dal giallo berrettone. L'autore di quello scritto dice che gli ebrei avevano estorto coll'usura ai cristiani 235,000 scudi, e che non passava sera, in cui non entrassero per le porte del Ghetto nelle case degli ebrei almeno 800 scudi usciti dalle tasche dei cristiani. Quel popolo astuto sapeva far danari con qualsiasi mezzo; e l'usura degli ebrei dava alimento all'odio dei cristiani per essi. Giovanni di Capistrano aveva una volta fatto offerta di una flotta ad Eugenio IV per trasportare gli ebrei di Roma di l