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Tecla, a quell'armonico tintinnio, aperse tanto d'occhi e mutò la smorfia in sorriso. Che so io, quant'abbia a costare? -diss'ella. Dieci, quindici lire.... sono tanti anni che non compro più nulla! Eccone venti! soggiunse superbamente Pasquale. E cavata una mano di tasca, gettò una moneta in grembo alla moglie, che fu pronta a metterci addosso ambe le sue.

Vedi come corrispondono alle tue premure le donne! Per la prima che amo, son bene conciato davvero. MACCIO PLAUTO e Detto. Un bastonello tra mani. Calzari di cuoio. Orbene, e che ti ha fatto il mio povero Trinummo, da maltrattarlo in tal guisa? Eccone un altro! Addio colloquio!

Il pover'uomo infinocchiato a questo discorso, pose la mano sulla mano di Mattia quasi per rattenerlo, e disse pieno di speranza: «E se fosse oro di moneta? «È sempre oro! rispose grave Mattia. «Eccone qua! soggiunse l'altro affrettandosi a picchiar di nuovo sulla saccoccia. «E quanto avete? chiese il sagrestano, cui cresceva in bocca la saliva e la lingua. «Dieci doppie!

A una cert'ora, trovandomi vicino a una stazione, volli fare una corsa per la strada ferrata sotterranea. Scendo due o tre scale, e mi trovo tutt'a un tratto sbalzato dal giorno alla notte: lumi, gente, strepito, treni che giungono e che spariscono nel buio. Giunge il mio, si ferma, gente si precipita giù, gente salta nei vagoni; mentre domando dove sono le seconde classi, il treno è partito. Ma che maniera è questa? dico a un'impiegato. Non si confonda, mi risponde, eccone un altro. L

Fino a che non si metta in miglior luce la storia di quella zecca, i cui documenti mancano quasi affatto agli archivii veneti, siami lecito avvisare in questo curioso pezzo un capriccio di zecca, uno di que' capricci de' quali ci porge tanti esempii la zecca nostra; voglio dire un semplice follare battuto s'un pezzo di rame di peso eccedente. Eccone pertanto la descrizione.

Volete danaro? Eccone; in mercatanzia, ci s'intende, per rivenderla e farne commercio, come dice la frase d'obbligo, e come consiglia il bisogno di non dare nell'occhio ai nemici dell'usura. La merce è danaro; pigliatela per quel che fa la piazza; un compare la ricomprer

Imperciocché tutti li mercanti delle altre piazze d'Italia, ogn'occasione che avessero di mandar contante effettivo a Venezia, proccurarebbero di mandar argento e non oro; ed eccone per maggior chiarezza un esempio.

E i romanzieri, che sono uomini veri, cioè a dire imperfetti la parte loro, si seccano di questa chiacchiera, oramai troppo ripetuta. Ah, volete del vero? Eccone. Voi pretendete, osservatori giudiziosi della natura, che il dolore non duri eterno nell'anima umana.

Eccone un’altra: «Al reo o testimonio ristretto nei dammusi non si possa negare il pane in grana sei al giorno allorchè se gli somministra dai suoi congiunti o amici; se però il pane per la sua povert

Una quarta, avendo bevuto ad un ruscello dove aveva visto una rana, credeva di sentire le rane danzare nel suo stomaco. E non la finiremmo più; eccone un'altra più curiosa: Un povero notaio aveva una moglie che per fargli fare ciò che voleva lo bastonava. Per farla corta la moglie morì. Il notaio, contento da una parte, ringraziava il Cielo che lo aveva liberato. Ma ahimè! Povero illuso!