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È vero che questo suo nobile disdegno non gl'impedì d'essere tra i patrizi veneziani i quali sollecitarono dall'Austria la corona di conte.

Quando poco prima dell'impresa di Novara il re Carlo Alberto domandò aiuto a Parigi, il presidente era propenso a consentire alla proposta; ma i ministri temerono l'ambizione del Piemonte, e la Francia si tenne spettatrice inerte del dominio della sciabola rafforzato di nuovo dall'Austria nel Mezzogiorno di Europa.

Pur non vedo che fossero mai seriamente proposti; e diresti che tanta espansione d'intenzioni pacifiche dall'Austria al ministero inglese non avesse intento, passati i primi terrori, da quello in fuori di allettare, senza compromettersi con comunicazioni dirette, il Piemonte.

Al Congresso di Parigi si fa eco dei dolori, delle miserie, delle speranze d'Italia e l'Italia sente nel Piemonte se stessa intuisce in Vittorio Emanuele il suo Re prode generoso e fedele. Finalmente a Plombiers si segna l'alleanza con la Francia, e l'ultimatum lanciato dall'Austria, tanto desiderato, d

Ebbe così vita, nel 1757, il primo nucleo del Reggimento veneto all'artiglieria, reclutato con i soliti metodi delle milizie di mestiere, mercè le cure del sopraintendente dell'arma di allora, che era il brigadiere Tartagna, venuto al servizio della Repubblica dall'Austria.

Però che dov'essi credevano trovare un popolo di fratelli, e combattere uniti le battaglie della Patria, trovarono una gente aggirata da idolatri e sofisti, combattente senza saperlo, per un frammento di Regno, e reggitori di rivoluzioni tremanti davanti al cipiglio dello straniero e ministri commessi di corte che dissero loro: tornate; noi v'abbiamo ottenuto PERDONO dall'Austria.

Era l'iniziativa ch'io cercava; e m'adoprai quanto seppi in Firenze perchè la Toscana affratellasse le proprie sorti a quelle di Roma. L'esempio avrebbe fruttato in Sicilia e altrove. Minacciata dall'Austria, insidiata dal Piemonte, il cui ministro Gioberti tendeva a restaurare i principi per ogni dove , la Toscana non poteva, isolata, salvarsi. Ricovrandosi sotto l'ali di Roma, essa poneva i proprî fati sotto la tutela del diritto italiano e accrescendone le forze, apriva la via alla possibilit

L'Italia, necessaria per ragioni d'equilibrio, era invincibile: nessuno avrebbe potuto attaccarla senza suscitare una guerra europea. Appoggiata sulla Francia, colla Spagna di dietro, banditrice della rivoluzione, avrebbe avuto tutti i popoli con ; la sua influenza, la sua potenza sarebbero miracolosamente cresciute. Bismark preso fra la Francia e la Russia, poco aiutato dall'Austria, non sarebbe più stato onnipotente; la sua immensa opera germanica, ancora poco compatta e troppo combattuta fra la tradizione imperiale e lo spirito rivoluzionario, fra il particolarismo dell'antica feudalit

Quanto difficile sia liberarsi dall'Austria l'abbiamo provato e proviamo; ma meno difficile questo agl'italiani anche soli, che a loro soli sottrarsi al Cardinale Antonelli senza una guerra europea. L'Italia liberata dallo straniero, crescerebbe, giova sperarlo, in nazione grande; ma chi liberasse il Papato dal regno, farebbe migliori le condizioni di dugento milioni d'anime umane, anzi di tutta intera l'umanit

E la guerra diplomatica inspirata e iniziata dall'Austria, dalla Prussia e dalla Russia, finì per concentrarsi sotto la direzione della Francia.