United States or Fiji ? Vote for the TOP Country of the Week !


« Il pensiero di lasciarti sola al mondo mi spaventava. Non volevo crederci; non mi ci potevo adattare. Speravo sempre; volevo sperare ad ogni costo.

Questa partenza non turbò gran fatto l'animo di Loreta. Era abituata alle stranezze di suo padre. Provò invece un turbamento infinito, un'oppressione potente, quando un giorno, per puro caso, udì dalle labbra di un servo la ragione che dalla gente si attribuiva alla precipitosa partenza di lui. Era un'accusa infamante, che le chiamò il rossore al viso e l'amarezza nel cuore. Lottò per non crederci, per rompere il fatale incubo di quel sospetto, per raccogliere le prove che contro suo padre si fosse ordita dall'altrui malignit

Così, desiderarlo, rivederlo, fantasticare, staccarsene, desiderarlo di nuovo, formavano la storia della sua vita; vita povera di casi, ricca di sentimenti, e tutta dominata da quel non so che di misterioso, che tanta dolcezza sparge e tante pene sul prino amore, che ci fa sudare e rabbrividire, gemere e cantare, piangere e ridere senza aver di che: temere e sperare sapere qual cosa: cento volte in un giorno chiamarci beati, e cento crederci le più misere creature; quel bene, quel male, che non si conosce al vero se non quando o crebbe fino al colmo della contentezza, o restò fulminato dalla sventura.

Dottore (col sorriso di compatimento d'un competente verso gli incompetenti). Eh ! Bisogna intendere questa speciale psicologia dei pazzi, per cui guardi si può essere anche sicuri che un pazzo nota, può notare benissimo un travestimento davanti a lui; e assumerlo come tale; e sissignori, tuttavia, crederci; proprio come fanno i bambini, per cui è insieme giuoco e realt

Stento a crederci.... perchè.... Ragionate con me: se le cose andassero come vuol dar a intendere D'Amico, don Peppino non ci avrebbe avuto difficolt

Solo ti preghiamo, o lettore, di non interpretare sinistramente questo nostro silenzio e di crederci rispettosi davvero verso quegli ingegni, perché li crediamo in accordo coi lumi del secolo e non co' pregiudizi della ignoranza orgogliosa. Il signor Ginguené scrisse in Francia l'intera storia della letteratura italiana.

La vecchia strizzò gli occhi; poi, mentre puntava il bastone per cacciar sotto due grani, mormorò: Al resto... lei non ci crede. Altro che crederci!...

È inutile contrastarlo: ai periodi bisogna crederci. Prima nemmeno io poteva ammetterli, ripugnando istintivamente da tutto quello che è monotono, cadenzato, convenzionale, rivoltandomi contro i partiti presi e le opinioni collettive. Confesso l'errore: il periodo esiste.

Poi subito, come se, a ripensarci, non se ne possa dar pace, e non sappia crederci: Perdio, l'impudenza di presentarsi qua, a me, ora col suo ganzo accanto... E avevano l'aria di prestarsi per compassione, per non fare infuriare un poverino gi