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E come cerchi in tempra d’orïuoli si giran sì, che ’l primo a chi pon mente quïeto pare, e l’ultimo che voli; così quelle carole, differente- mente danzando, de la sua ricchezza mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch’io notai di più carezza vid’ ïo uscire un foco sì felice, che nullo vi lasciò di più chiarezza;
e 'l tuo fratello assai vie piu` digesta, la` dove tratta de le bianche stole, questa revelazion ci manifesta>>. E prima, appresso al fin d'este parole, 'Sperent in te' di sopr'a noi s'udi`; a che rispuoser tutte le carole. Poscia tra esse un lume si schiari` si` che, se 'l Cancro avesse un tal cristallo, l'inverno avrebbe un mese d'un sol di`.
65 Era il bel viso suo, quale esser suole da primavera alcuna volta il cielo, quando la pioggia cade, e a un tempo il sole si sgombra intorno il nubiloso velo. E come il rosignuol dolci carole mena nei rami alor del verde stelo, così alle belle lagrime le piume si bagna Amore, e gode al chiaro lume.
Queste Tenzoni però non rischiararono niente più lo spirito di monsignore. Preoccupato e' mangiava, e scarsa parte prendeva al diletto di altrui. Per lo che il tripudio dello stravizzo illanguidì, malgrado gli apotegmi spropositati degli istrioni, i canti dei buffoni, le carole delle damigelle, e le goffaggini di San Gaudioso. Infine la cena terminò.
e 'l tuo fratello assai vie piu` digesta, la` dove tratta de le bianche stole, questa revelazion ci manifesta>>. E prima, appresso al fin d'este parole, 'Sperent in te' di sopr'a noi s'udi`; a che rispuoser tutte le carole. Poscia tra esse un lume si schiari` si` che, se 'l Cancro avesse un tal cristallo, l'inverno avrebbe un mese d'un sol di`.
E come cerchi in tempra d'oriuoli si giran si`, che 'l primo a chi pon mente quieto pare, e l'ultimo che voli; cosi` quelle carole, differente- mente danzando, de la sua ricchezza mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch'io notai di piu` carezza vid'io uscire un foco si` felice, che nullo vi lascio` di piu` chiarezza;
Lungi di Sotto vedea le vergini oceanine intrecciare carole, e instituire giuochi per la chiara faccia delle onde. Di tratto in tratto le fanciulle a lei si volgevano, e lei chiamavano co' cenni onde ai loro cori si mescolasse.
Quanto tempo passasse di tal guisa non so dire parevami che qualche cosa di strano avvenisse intorno a me; io teneva sempre gli occhi aperti, e parevami di sognare mille figure bizzarre danzavano capricciose carole in un'atmosfera di fuoco mi urtavano, mi portavano innanzi come un frammento di macigno sospinto da una valanga e in mezzo a questo scompiglio io udiva ancora il monotono oscillare del pendolo nella camera, e il respiro lento di Clelia.
E come cerchi in tempra d'oriuoli si giran si`, che 'l primo a chi pon mente quieto pare, e l'ultimo che voli; cosi` quelle carole, differente- mente danzando, de la sua ricchezza mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch'io notai di piu` carezza vid'io uscire un foco si` felice, che nullo vi lascio` di piu` chiarezza;
E come cerchi in tempra d’orïuoli si giran sì, che ’l primo a chi pon mente quïeto pare, e l’ultimo che voli; così quelle carole, differente- mente danzando, de la sua ricchezza mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch’io notai di più carezza vid’ ïo uscire un foco sì felice, che nullo vi lasciò di più chiarezza;
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