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Queste Tenzoni però non rischiararono niente più lo spirito di monsignore. Preoccupato e' mangiava, e scarsa parte prendeva al diletto di altrui. Per lo che il tripudio dello stravizzo illanguidì, malgrado gli apotegmi spropositati degli istrioni, i canti dei buffoni, le carole delle damigelle, e le goffaggini di San Gaudioso. Infine la cena terminò.

e pero` ch'io mi sia e perch'io paia piu` gaudioso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi 'l vero; che' i minori e grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perche' 'l sacro amore in che io veglio con perpetua vista e che m'asseta di dolce disiar, s'adempia meglio,

Non mai il duca di Balbek si era mostrato a sua moglie più gaudioso. Aveva quasi dello spirito! La sua eleganza respirava la felicit

Le bestie, magre e sporche, che aveano passato l'inverno negli stabbi, covavano i campi e la foreste di uno sguardo gaudioso, tosando qui un ciuffo di giovani erbe, decapitando l

e pero` ch'io mi sia e perch'io paia piu` gaudioso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi 'l vero; che' i minori e grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perche' 'l sacro amore in che io veglio con perpetua vista e che m'asseta di dolce disiar, s'adempia meglio,

Questo sicuro e gaudïoso regno, frequente in gente antica e in novella, viso e amore avea tutto ad un segno. O trina luce che ’n unica stella scintillando a lor vista, li appaga! guarda qua giuso a la nostra procella! Se i barbari, venendo da tal plaga che ciascun giorno d’Elice si cuopra, rotante col suo figlio ond’ ella è vaga,

e però ch’io mi sia e perch’ io paia più gaudïoso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi ’l vero; ché i minori e ’ grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perché ’l sacro amore in che io veglio con perpetüa vista e che m’asseta di dolce disïar, s’adempia meglio,

Allora tutti gli altri signori della corte, si rizzano, inchinano l'arcivescovo e bevono alla salute di lui. Solamente San Gaudioso resta seduto. Un buffone, che dall'estremo angolo della tenda lo puntava, gli si approssima mogio mogio e gli d

Questo sicuro e gaudïoso regno, frequente in gente antica e in novella, viso e amore avea tutto ad un segno. O trina luce che ’n unica stella scintillando a lor vista, li appaga! guarda qua giuso a la nostra procella! Se i barbari, venendo da tal plaga che ciascun giorno d’Elice si cuopra, rotante col suo figlio ond’ ella è vaga,

e però ch’io mi sia e perch’ io paia più gaudïoso a te, non mi domandi, che alcun altro in questa turba gaia. Tu credi ’l vero; ché i minori e ’ grandi di questa vita miran ne lo speglio in che, prima che pensi, il pensier pandi; ma perché ’l sacro amore in che io veglio con perpetüa vista e che m’asseta di dolce disïar, s’adempia meglio,