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Ridotta ad una espressione rigorosa e si potrebbe quasi dire scientifica, questa era la tesi che la signora Auriti sviluppava, con le incertezze e le ripetizioni inevitabili della conversazione, dinanzi ad Eugenio Darsi, e che trovava invece in costui un avversario deciso.

Non pare anche a lei che sarebbe difficile giustificare la parte avversa, e più difficile ancora ritorcere le accuse contro di lui?... Stia dunque a sentire. E questa volta, presa un'altra lettera dalla stessa cassetta dell'armadio, la signora Auriti cominciò a leggere ella stessa: «Amica mia,

I due erano soli nel grazioso salottino giapponese dove la signora Auriti riceveva le sue visite; un silenzio assoluto regnava in quell'estremit

«Io non so ancora quel che farò; il presente è incerto e l'avvenire più tenebroso che mai. Si ricordi di meCome il Darsi ebbe decifrato la firma: Alessandro Morea, la signora Auriti domandò: Ebbene, che cosa ne dice?

Se non che, una virtù severa, o meglio forse le scettiche persuasioni dell'esperienza, corazzavano la signora Auriti contro ogni seduzione anche più potente di quella che tentava di spiegarsi sopra di lei; e il freddo ragionamento, la logica inflessibile con cui ella aveva risposto alle professioni di fede, un po' troppo vivaci per esser tutte sincere, del Darsi, avevano ben presto fatto temere a quest'ultimo che il suo gioco non venisse scoperto. Perfino la chiara, la viva luce penetrante dalle finestre e temperata appena dalle tendine tenuissime, gli procurava un certo fastidio, abituato com'egli era alle propizie semi-oscurit

Oh, non lo creda! interruppe la signora Auriti, con un nuovo sorriso. Non lo creda completamente. Certo, la scossa dovette esser sensibile; ma io penso che la previsione, in ciascuno di essi, del dolore dell'altro, dovesse essere più forte che non la personale sensazione dolorosa. Come può dirlo?

Caduta non è forse la parola conveniente; poichè il Darsi, attraversando, nei suoi rapporti con la signora Auriti, quel periodo pericoloso in cui il secreto e vago desiderio che ogni uomo prova in presenza della donna sia pure la più rispettata, comincia, date certe circostanze, ad ingigantire e quindi a manifestarsi, aveva egli stesso preparata la via a più intime espansioni.

, , interruppe la signora Auriti, prendendo da un minuscolo tavolinetto uno svelto calice di cristallo e odorando le violette di Parma che vi suggevano nuova vita, glielo concedo; ma fino a quando quest'altro io ci seconda. Aspetti però il giorno che sorgono le contrariet

Amami tu, per tutti gli altri, lascia che io versi nel tuo seno la piena del dolore; vieni, vieni presto, vieni a soccorrermiLa signora Auriti ebbe un piccolo sorriso di trionfo dinanzi al Darsi che restava un poco interdetto. Vede se io avevo ragione? Sente come suona diversa l'altra campana? Mi parli dell'intesa, della compenetrazione delle anime, adesso!...