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Il mangiare e il bevere, dicono taluni, è un piacere puramente fisico e materiale; non importa, ma non si può negare che si ha un piacere dolce e vivo. Non si prova forse una gradevole soddisfazione quando dopo un eccellente pasto, inaffiato con un delicato vinetto di Piemonte si fuma una cigaretta seduto al balcone?

Ezio, animato dal vinetto bianco e dall'aria viva che rinfrescava il terrazzo, passò dalla nautica a discorrere di scherma, e piantatosi nel mezzo dello spazio libero, mostrò a quelle due donne e alla vecchia Nunziata, che entrava col piatto dei fichi, come si giuoca una finta all'avversario, quando lo si attira per appoggiargli una puntata al petto.

Maria batteva le mani come una bambina, gettava uno sguardo interrogativo su Andrea, temendo che facesse opposizione, o trovasse qualche ostacolo; ma egli che l’adorava non aveva altro intento che quello di contentarla in tutto, e vederla felice, e avrebbe portato i conigli sulle spalle per farle piacere. Egli era beato, mangiava per quattro, e il capitano gli riempiva continuamente il bicchiere d’un certo vinetto frizzante di Montevecchia che sdrucciolava giù per la gola con una facilit

Per di più, pranzava di solito alla Fenice, dove c'era un vinetto di Gussago limpido come un rubino, che si faceva bere anche quando la sete era finita da un pezzo. Si capisce dunque come Ghegola, tutt'altro che resistente alle seduzioni, fosse il dopo pranzo alticcio anzi che no, e ci vedesse di sera ancor più rosso che alla mattina.

Mi servirono un vinetto bianco che mi parve il néttare degli Dei, c'era qualche cosa in quel vino che calmava l'anima agitata, esilarava lo spirito, sorrideva alle illusioni, rinfrancava le speranze. Mangiai con sufficiente appetito per un innamorato cotto, e mi sentii rinfrancato lo stomaco, ma oppresso dalla stanchezza. Rientrato nella stanza mi coricai.

E annaffiò il suo rammarico bevendo al fiasco con gran rumore di labbra: poi disse strizzando un occhio: Si lascia bere questo vinetto! E il galantuomo solleticato dalla lode, facendo cerchio dell'indice e del pollice uniti, e alzando la mano, esclamò con enfasi volgare, ch'era di quello pisciato dal Padre Eterno! È di Malfarina? Gi

Cataldo s'interruppe. Mi guardò, guardò il mio bicchiere, e mi fece: Ebbene, non bevi? Difatti, dimenticavo il delizioso vinetto bianco del mio amico. Bevvi. Cataldo riempì per la terza volta il suo bicchiere. Alla tua salute, Vittorio! Alla tua, Cataldo! Egli continuò: Un giorno, il povero Francescone sentì che la vita lo abbandonava.

Il maestro lo fece entrare in tinello, Anastasia apparecchiò la tavola, e dopo pochi istanti servì delle uova strapazzate con dentro delle salsiccie, un’insalata di cicoria e ruchetta, del cacio pecorino vecchio, un vinetto bianco frizzante, del pane fresco, e delle frutta.