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Aggiornato: 3 giugno 2025
Durante le fermate si udiva il trillo dei grilli quel rumore che nulla toglie al grande silenzio dei campi addormentati sonoro e ritmico come un tintinnìo lontano di sonagliere agitate da cavalli stanchi d'un viaggio senza fine.
Egli nella sua mente vagheggiava i tempi delle fate, quando bastava esser buoni e ubbidienti, per veder subito qualche fata accorrere ad aiutarci; egli sarebbe stato tale per meritare la protezione di una buona fata, e si guardava intorno se ci fosse qualche animaluccio da salvare, qualcuno da soccorrere, come se fossero ancora quei bei tempi; ma non c'era anima viva, e soltanto udiva il rumore del vento che usciva dalle gole dei monti e scuoteva le cime degli abeti.
Le ore corsero veloci; io ne udiva ad ogni tratto i rintocchi agli orologi delle chiese d'improvviso mi parve udire una parola pronunziata a bassa voce mi rivolsi come per rispondere; e allora conobbi che quella voce veniva dal letto di Clelia. Me le accostai. Dormiva... agitava le labbra... sognava forse di me, e un sorriso animava il suo volto.
Scesero. Le Gave de Pau traversava con impetuose onde la dura vallata. Si udiva il rumor del fiume cantare fino al cielo, gonfiarsi, perdersi nell’inverno scintillante. La bianca erba si accendeva di arcobaleni sotto il gelo della brina. I sentieri lungo il fiume, di l
Lalla, quando udiva parlare di queste cose, si sentiva venire i brividi.
Ma come? neanche una foglia si muoveva laggiù, dov'egli lo aveva pur dianzi veduto; nè alcuno strepito di rami smossi si udiva nella macchia, nè alcun rumore di passi tra gli sterpi. Un fantasma, dunque? E la povera Gisella nel suo terrore, ed egli sotto la pressione delle braccia di lei, erano stati in balìa d'una medesima allucinazione?
Benché cogli occhi bendati m'accorsi che un nuovo lume era stato acceso: dal tocco e dai passi che io udiva accanto a me conobbi ch'ero guidato da esseri viventi, non da spiriti, ma le mie scoperte rimasero lì, ed in tal guisa procedetti per vari minuti.
Che hai veduto? chiese Hassarn sorpreso. Zitto!... In lontananza si udiva il suono del tamburello che l'eco delle foreste ripeteva distintamente. Abd-el-Kerim impallidì come un cadavere. Odi Hassarn? domandò egli con un filo di voce. Sì, che odo. Deve essere qualche arabo che suona il tamburello. No, non è un arabo! esclamò vivamente Abd-el-Kerim. Come lo sai tu?
Ed ecco che fremente, impetuosa La perversa Tesifone appariva; Da la forma de' manti, onde è pomposa, E da le note, che formarla udiva, Che vien nemica a' Cristian comprende, Onde umane sembianze il mostro prende.
Le donne filavano silenziose e, in certi momenti, non si udiva che il soffio delle capre o il rumor secco dei fusi. Per giunta il cielo di fuori si rannuvolò e caddero alcune goccie di pioggia.
Parola Del Giorno
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