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Aggiornato: 23 giugno 2025


E cosa importa a lui, a quel giovane ineducato, mezzo zingaro, mezzo selvaggio, che se la dice e sta coi cavalli più volentieri che coi pari suoi? La finestra s'aprì impetuosamente. Milla apparve.... lassù sul terrazzino. Non aveva più il suo elegante vestito da viaggio; la sua personcina, minuta, snella, era avvolta in un'ampia douillette di casimirra bianca.

I viali inghiaiati, dar aria all'appartemento celeste, quello della stanza da letto che dava sul terrazzino, e prepararlo per gli sposi. Il desinare per due, alle sette. Fu una gran cosa, quell'annunzio inaspettato, quel vento di padrone nuovo, che si era levato così repentino nell'atmosfera.

Correva da un punto all'altro della via come impazzito dal terrore. Che cosa è stato! gridò uno dal terrazzino di faccia.... Hanno ammazzato.... Aiuto! Chi hanno ammazzato? L'Orso peloso ha ammazzato la moglie! Quale orso, imbecille?

Bastoni.... Sei di napoletana. Il solito pugno di don Alessio, le solite recriminazioni. I due giovani, in piedi vicino al tavolino, se ne stettero un pezzo a veder giocare: si guardavano sorridendo all'escandescenze del vecchio. Quando donna Costanza s'alzò, chiamata dalla serva tutta in faccende per il nuovo ospite, prima l'una, e poi l'altro, vennero nel terrazzino.

Che faceva lei in quel momento?... Se era al terrazzino poteva riconoscerlo alla cavalla.... Come la troverebbe?... s'era mutata?... Oh, se non l'avesse a guardar più negli occhi con quella dolcezza di paradiso che faceva di lui il più felice degli uomini!

Ed erano anche belle a vedersi da vicino, con le loro finestre sotto la gronda del tetto; talune con un terrazzino all’ingiro, talaltre coi loro porticati a pian terreno, facilmente, anzi naturalmente ottenuti dalla disposizione delle antenne, dei tronchi d’albero che sostenevano l’edifizio, non avendo nel mezzo altro ingombro che una scala di bambù, per la quale si ascendeva alle stanze, e che probabilmente all’ora del riposo si tirava su in casa, per maggior sicurezza.

Era lei, era la sua Fiordalisa, o uno spirito maligno ne aveva assunta la forma, per farsi giuoco di lui. Confuso, sbalordito, e nondimeno anche più attratto da quella cara visione, Spinello tese le braccia verso il terrazzino e con impeto di amore gridò: Fiordalisa! Chi mi chiama? domandò la gentildonna, chinando gli occhi a' piedi del muro, dond'era venuta la voce.

La finestra del terrazzino era aperta, si vedevano passare pel vano le teste delle cameriere in faccende. La brezza entrava curiosa, molle, agitando le vecchie frangie degli addobbi della finestra, enfiando, come fossero lembi di vele, i tessuti leggeri dei cortinaggi, le bianche cortine del letto. Drollino si fece calmo.

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