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Aggiornato: 11 maggio 2025
PANURGO. Haigli tu rotta la testa, come t'ho detto, in farmi aspettar tutta questa mattina? MORFEO. Signor no, perché mi disse avervele inviate, e datomi tante buone ragioni che mi parve degno di scusa. PANURGO. Io la vo' adesso rompere a te che non fai quello che ti comando. MORFEO. Eh, padron, per amor di Dio, quel che non è fatto, pur siamo a tempo di farlo: ci andrò adesso.
DIC. Bisogna replicare, non pure in presenza di due o tre testimonj, ma di molti: e poi anco di tutto il popolo, se tu vuoi scampare il martoro, a che ti condannano le leggi. M'hai promesso di fare tutto quello che io ti comanderò, ed io per questo t'ho promesso non ti mettere nelle mani del Potest
Oh! misero, e Io t'ho posto in tanta dignitá perché tu serva solamente a me, te ed ogni creatura che ha in sé ragione!
VIRGINIO. Orsú! Andate a casa, voi altri, e ponete giú l'armi e portatemi la mia veste. PEDANTE. Fabrizio, viene a conoscer tuo padre. VIRGINIO. Oh! Questa non è Lelia? PEDANTE. No; questo è Fabrizio. VIRGINIO. O figliuol mio! FABRIZIO. O padre, tanto da me desiderato! VIRGINIO. Figliuol mio, quanto t'ho pianto! GHERARDO. In casa, in casa, ché tu sappia il tutto.
Apre dunque l'occhio de l'intellecto e mira nella mia mano, e vedrai che egli è la veritá quel ch'Io t'ho decto.
Quanto sei buona! le disse la madre, ed io che t'ho sgridata, ma, sai, non ho pensato che al tuo pericolo; avevo perduta la testa. Non ti crucciare, mamma, lo so che mi vuoi bene, e pensare che quella signora voleva che andassi con lei! Doveva esser pazza. Tutti quei ragazzi avevano seguito attentamente il racconto senza fiatare.
E hocti decto e mostrato come, venendo a me, egli tornò a voi, non presenzialmente ma con la virtú, come decto t'ho, cioè venendo lo Spirito sancto sopra e' discepoli.
Tucto si rivolle in contrario ad quello che decto t'ho della vera obbedienzia; e come può questo misero stare altro che in pena, che è privato della caritá? Conviengli chinare il capo della volontá sua per forza; e la superbia gli li tiene ritto. Tucte le sue volontá si discordano dalla volontá de l'ordine.
Ché altrimenti non sarebbe cerchio senza fine né senza principio: anco avarebbe principio, avendo cominciato a cognoscere sé, e finirebbe nella confusione se questo cognoscimento non fusse unito in me. Alora l'arbore della caritá si nutrica ne l'umilitá, mectendo il figliuolo dallato della vera discrezione per lo modo che decto t'ho.
El quale bene ora non avendo, di qui al giudicio generale non hanno pena, perché non lo' manca beatitudine, però che l'anima è piena in sé. La quale beatitudine participará col corpo, come decto t'ho. Dicevoti del bene che avarebbe il corpo glorificato ne l'umanitá glorificata de l'unigenito mio Figliuolo, la quale vi dá certezza della vostra resurrexione.
Parola Del Giorno
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