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Ma, generale, non supporrete, spero, che io abbia preso sul serio questo grado. Vedete, sono ancora un borghese: quando indosserò la camicia rossa ciò sar

Io spero che l'Italia non cadr

Ah, disse tra , è meglio che io soffochi per ora... che almeno il mio rossore non sia palese... Non poteva parlare... In quell'istante, nessuno soffriva più di lui... Era come atterrato sotto il peso del dolore, della sorpresa... Quando crederete, duca, gli disse il frate, vi presenterò vostro cugino: spero vi riescir

Attenendoci di buona voglia a queste, in queste lealmente confidando, di queste alacremente giovandoci, traendone tutte le conseguenze, ci salveremo, io spero, trionfanti, dai nemici interni; la guerra, che per avventura ci sovrasta contro lo straniero, noi la potremo imprendere sicuri della vittoria; e la libertá, che noi vogliamo con tutto il cuor nostro, noi la consolideremo e la consegneremo pura, splendida, ampliata ai figli nostri.

Oh te beato, Polo, che rechi prezioso tributo all'avvenire... a me tocca sempre l'ufficio del cavallo... corro, corro, viaggio... E da Palermo? Da Palermo passai a Corleone, a Sciacca: ovunque ordine e lavoro. E speri?... Spero. Il popolo si lascier

Diego abbassò il capo. So che voi non mi amate disse con voce bassa pure io spero che la mia tenerezza finir

Mentre la duchessa pronunciò le ingrate parole, le sorse spontaneamente in cuore quella speranza che alcuni prima aveva durata tanta fatica nel suscitare, sperò d'aver creduto ciò che non era e che le parole di lui l'avrebbero affidata in quel punto; ma quando vide ch'esso cambiò invece il colore del volto, ella impallidì più di lui, e non trovò altre parole.

Ha ragione... Andrò a domandarlo a Lograve medesimo: e spero bene che non avr

Io sono pertanto lietissimo di vedere accolta nella Biblioteca italiana del tanto benemerito signor Brockhaus questo leggiadro ed onesto racconto di uno de’ nostri più gentili scrittori viventi; e, per rallegrarmene, fui contento di potergli mandare innanzi queste mie poche e disadorne, ma, spero, veridiche parole. Firenze, 31 Marzo 1876.

Dal giorno in cui sono venuto a Milano, non sono più stato a Messa, non sono più entrato in una chiesa!... Ecco perchè mi sono tirato addosso l'ira di Dio!... Gli sembrò, sperò, che entrando appena in una chiesa, sarebbe stato come ribenedetto, che tutto sarebbe tornato ad andar bene come prima.