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Aggiornato: 21 giugno 2025
Movete, o sante Dive, a i vostri onori, cinte le tempie d'odorati allori. Ma che novo furor m'ha 'l petto ingombro di voler col mio calamo palustre sonar di lor, ch'a i sempiterni Divi rotando tuttavia l'eterne spere, de le lor voci fan dolce concento? Mercè dive, mercè del novo ardire non vi chiamai nimico, e non mi vanto di cantar vosco a prova.
E la luce riverberata dalle spere, si diffondeva in ogni lato sì vivida, che si sarebbe potuto raccattare di terra una spilla; e i cavalieri e le dame vedute e moltiplicate in quelle, parevano migliaia. Qual festa per gli spiriti folletti, abitatori di quel palazzo!
se per grazia di Dio questi preliba di quel che cade de la vostra mensa, prima che morte tempo li prescriba, ponete mente a l’affezione immensa e roratelo alquanto: voi bevete sempre del fonte onde vien quel ch’ei pensa». Così Beatrice; e quelle anime liete si fero spere sopra fissi poli, fiammando, a volte, a guisa di comete.
se per grazia di Dio questi preliba di quel che cade de la vostra mensa, prima che morte tempo li prescriba, ponete mente a l'affezione immensa e roratelo alquanto: voi bevete sempre del fonte onde vien quel ch'ei pensa>>. Cosi` Beatrice; e quelle anime liete si fero spere sopra fissi poli, fiammando, a volte, a guisa di comete.
si` che 'l tuo cor, quantunque puo`, giocondo s'appresenti a la turba triunfante che lieta vien per questo etera tondo>>. Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vil sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo.
e Beatrice disse: <<Ecco le schiere del triunfo di Cristo e tutto 'l frutto ricolto del girar di queste spere!>>. Pariemi che 'l suo viso ardesse tutto, e li occhi avea di letizia si` pieni, che passarmen convien sanza costrutto. Quale ne' plenilunii sereni Trivia ride tra le ninfe etterne che dipingon lo ciel per tutti i seni,
sì che ’l tuo cor, quantunque può, giocondo s’appresenti a la turba trïunfante che lieta vien per questo etera tondo». Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch’io sorrisi del suo vil sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l’ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo.
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