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Aggiornato: 24 giugno 2025
Però l’oste si affrettò a far loro un conto spropositato, che presentato e richiesto da lei stessa con molte lusinghe, non esitarono a pagar per l’intero, aggiungendovi il di più della buona grazia per lei medesima. Vi avevano invitato alla mensa anche il pastore che fu loro di guida: ma esso si scusò con dire che era solito a prender cibo co’ suoi amici in cucina per farvi due ciarle.
A lui medesimo adunque mi scuso, il quale per avventura me scrivente con isdegnoso occhio d'alta parte del cielo ragguarda. Tra cotanta virtú, tra cotanta scienzia, quanta dimostrato è di sopra essere stata in questo mirifico poeta, trovò ampissimo luogo la lussuria, e non solamente ne' giovani anni, ma ancora ne' maturi.
Fosse caso o istinto, i miei occhi s'incontrarono con quelli di Clelia; ciò bastò a farlo arrossire. Si parlava di voi, disse la contessa, ne dicevamo molto male, perchè temevamo che non veniste. Raimondo si scusò con garbo; da qualche tempo avea fatto cammino nella galanteria. Poco stante la conversazione nostra languì; Clelia non diceva motto Raimondo s'era fatto tetro.
Voisin, la cui cortesia era stata sospesa dall'interesse che avevano eccitato i suoi racconti, si scusò di non aver fatto venire ancora Agnese, ed uscì per andare a prenderla.
L'Arcivescovo, conosciuta la perfidia, si scusò con arte, e chiamato il Vescovo di Messina, mandò ad avvisare il Bonello come l'Ammiraglio si trovasse in casa sua.
Mi rispose una lettera mesta; si scusò del suo silenzio; mi parlò dì Roma e d'arte; ma non mi disse nulla di sè medesimo, del suo passato. Gli aveva parlato a lungo di Raimondo per eccitarlo a ragionarmi del tempo in cui egli s'era trovato a Milano, ma non ne fe' cenno.
Voi siete dunque inesorabile, madamigella? Per i delitti no, signor duca; per le sciocchezze, sempre. Un delitto può avere della grandezza; la sciocchezza è infallibilmente meschina. Io ò potuto aver ben torto, madamigella e non mi scuso. Ma, in tutti i casi, voi ne conservate un rancore côrso. Vi siete burlata di me tutta la sera.
Appena il nostro Ariberti potè raccapezzarsi un tantino, si scusò colla signora Szeleny di esser giunto troppo presto; cosa che ella doveva attribuire soltanto alla sua impazienza, che dava contro a tutte le norme dell'etichetta. No, no, interruppe Giselda, io sono nemica giurata delle cerimonie. Avete fatto bene a venir prima; venite sempre a quest'ora.
Parola Del Giorno
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