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Aggiornato: 12 luglio 2025
Le sue labbra erano rosse; ma desse svelavano gli istinti degli animali carnivori. La sua bocca era piccola, bella, voluttuosa; ma se ne paventava il morsicare più che il bacio. I suoi capelli erano neri; ma si rizzavano come stecchi da per tutto e sfidavano le leggi del pettine.
Tutti quelli che erano dietro la cancellata, allungavano il collo, si rizzavano sempre più in punta di piedi per veder Nello.
Cardi rizzavano spinosi steli coronati da ciuffi azzurri, violetti, gialli; pianticine rampicanti con fiori rossi a stelline, sembravano cosparse di macchie di sangue cascate sul verde delle foglie; arbusti con rami sottili, quasi delicate braccia di strani candelabri a cui fossero attaccate rigide lamette verdi, spiccavano con mucchi di chioccioline aggrappatevi attorno, e si sarebbero detti carichi di bacche biancastre.
I capelli tosati corti si rizzavano ostinatamente in tutti i sensi, segno di pertinacia senza riflessione. E' non aveva il famoso naso borbonico, indizio di razza come il famoso labbro austriaco degli Absburgo. Regolare alla punta, quel naso reale si conficcava bruscamente fra le due orbite e lasciava un cavo tra le due sopraciglie.
La testa calva posava di sbieco sopra un guanciale di cotone rigato; su la bocca cava, simile a un taglio fatto su una zucca infracidita, si rizzavano i baffi ispidi e ingialliti dal tabacco; e uno delli orecchi visibile rassomigliava all’orecchio rovesciato di un cane, essendo pieno di peli, coperto di bolle, lucido di cerume.
E con le grosse mani si asciugava inconsapevolmente le lacrime che non gli inumidivano gli occhi, impietrate dentro.... Neppure morta! Neppure morta! Rizzavano il palcoscenico nello stanzone dove altre volte don Carmelo aveva ottenuto grandi successi coi suoi burattini.
Parola Del Giorno
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