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Bisogna fare, o scadere. E fare e riescire si può, se lasciate da banda le vie oblique, rinunziando, non a giovarsi della diplomazia, ma ad accettarne le inspirazioni, rassegnando alla nazione emancipata i programmi dell'avvenire, accettando, fin dove importa, la cooperazione d'ogni elemento, ma non sottomettendo la propria azione ad alcuno gli uomini che amano il paese più che stessi, vogliano unirsi tutti ad azione incessante, ardita, virile, nelle norme seguenti: Vogliamo una Patria, vogliamo la Nazione; vogliamo che una Italia sia. Possiamo accettare, a giovarcene, non chiedere, riforme o miglioramenti amministrativi e civili. Sappia l'Europa che venticinque milioni d'uomini, figli d'una terra che ha dato all'Europa incivilimento e unit

Giolitti sente il bisogno di rivolgersi quando vuol fare accettare dalla Camera riforme democratiche. E le vicende del ministero Giolitti provano come sia inefficace e quasi nulla l'opposizione dei due gruppi estremi, quando essi si scindono dal radicalismo o fanno da . Il partito radicale oggi

Così la Serenissima, ostinata nel negare al proprio esercito quelle riforme che l'avrebbero potuto salvare dalla rovina, lo aveva reso organicamente un anacronismo, economicamente uno strumento di dissipazione del pubblico danaro, militarmente un istituto incapace di esplicare una forza qualunque. Esso poteva perciò rassomigliarsi ad una personificazione grandiosa della statua di Laocoonte, paralizzata dai molteplici intralci e viluppi dell'amministrazione faragginosa dello Stato, sfibrata dalla specializzazione delle autorit

La borghesia benestante, il cui aiuto aveva reso possibile il ritorno dei Borboni, si vide duramente offesa dall'alterigia degli emigrati, e si vide preclusa la carriera degli uffici dal nepotismo nobilesco: anche il più importante dei suoi diritti politici fu minacciato dal progetto che più stava a cuore ai legittimisti, quello di legare il diritto elettorale al possesso fondiario. Un realista moderato e benevolo, il signor di Sesmaisons, riepilogò le riforme indispensabili allo stato nei seguenti capi: maggiorasco generale per la nobilt