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Aggiornato: 1 giugno 2025
Dette la sua demissione di gonfaloniere di Firenze, e declinò qualunque partecipazione al governo democratico. Ma fece parte della commissione governativa, la quale si formò poco dopo per richiamare il Granduca. Ricasoli richiamava il principe: il principe tornò con gli Austriaci. Il fiero barone rimanda allora al Granduca la sua decorazione e va a seppellirsi nel suo castello di Brolio.
Venti giorni dopo, Peruzzi ritornava alla direzione delle ferrovie, e dopo la guerra; quando l'annessione della Toscana era contestata in Europa, Peruzzi fu mandato a Parigi da Ricasoli.
Sa dominare la sua collera: ma non se ne cura sempre. È ambizioso, ma con grandezza e pazienza. Amministratore poco pratico, ma perseverante, assoluto, conscienzioso. Ha aria calma e severa, la parola corta; è incapace di transigere, perchè fatalista; sdegna la collera del popolo: è audace, perchè intrepido.... Il barone Ricasoli è un ammirabile strumento di governo nei tempi difficili.
Vi sono ora i liberali dipendenti o dottrinarii, imperciocchè essi sono partigiani della politica straniera del barone Ricasoli, carezzano l'alleanza francese e le idee inglesi, e difendono furiosamente l'autonomia amministrativa, cui il ministro Minghetti aspirava ad infiltrare nelle nostre leggi organiche, col nome di regioni, e cui il barone Ricasoli combattè e fece rigettare.
Il signor Buoncompagni deve lasciar la Toscana. Ricasoli vi resta governatore-dittatore. Egli fa il suo testamento, deciso a tutto, e prende la risoluzione di compiere la sua missione: Dite a quei signori, esclama egli una notte, facendo i suoi addii a qualcuno che partiva per Parigi, dite loro che io ho dodici secoli di esistenza, che io sono l'ultimo della mia razza, e che darò fino all'ultima goccia del mio sangue onde mantenere l'integrit
Io rispondo che l'Italia non se ne va, perchè è stazionaria; che il signor Ricasoli è un galantuomo, che la destra fa il suo mestiere e la sinistra quello che può, e volendo esser cortese, per non aver l'aria di contrariare in tutto il mio elettore, ammetto che, quanto a De Sanctis, e' potrebbe al postutto avere un tantin di ragione.
Il conte di Cavour calmò gli allarmi del barone, dicendogli: «Teniamo conto dei fatti e non cavilliamo sulle parole.» Ricasoli ritornò in Toscana come governatore generale, mentre che il principe di Carignano vi andava in qualit
Voi non avete certo obliate le missioni officiose di La Ferrière, di Reizet, di Pietri, di Poniatowski. Il conte di Cavour fece accettare a Parigi il programma del barone Ricasoli.
I Lombardi sono i più caldi partigiani del conte di Cavour oggi del barone Ricasoli ma non sì teneri che i Toscani e con vedute amministrative più larghe. I deputati dell'Italia del centro sono ministeriali in genere. I Piemontesi, o funzionari o del terzo partito ma conservatori sempre anche sedendo alla sinistra.
Parola Del Giorno
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