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Aggiornato: 25 giugno 2025
E quale è questo cento, dilectissima figliuola, che, di po' questo, séguita vita etterna? Di quale intese e dixe la mia Veritá? Di substanzia temporale? Di quello che dá la propria sua volontá, che è una volontá, Io ne gli rendo cento per questa una. Perché ti pongo numero di cento? Perché cento è numero perfecto, e non puoi agiognervi piú, se tu non ti ricominci al primo.
La coscienzia sua mi rende buona testimonianza, e Io a lui giustamente rendo la corona della giustizia adornata delle margarite delle virtú, cioè del fructo che la caritá ha tracto delle virtú.
Trangugiò in silenzio quel po' di fiele; poi, con un tono estremamente dolce, conchiuse: Ma tu non preoccuparti. Non vedi? Non ti chiedo nulla. Non cerco di aggrapparmiti. Ti rendo tutta la tua libert
Essendo nella tenebre del corpo, truovano la luce; ed essendo mortali, truovano la vita immortale, gustando per affecto d'amore, col lume della fede, la veritá etterna che promecte di dare refrigerio a chi s'affadiga per me, che so' grato e cognoscente, e so' giusto, che a ogniuno rendo giustamente secondo che merita; unde ogni bene è remunerato e ogni colpa punita.
E a me lo racconta? esclamò Giselda, allontanandosi. Che originale! pensò Filippo con un sorriso, mentre la seguiva con gli occhi. Ella andò a parlare con la contessa Bianca. La ringrazio, disse, mostrando il fascicolo di musica. Fra un paio di giorni glielo rendo! Ma non importa, bambina! esclamò la contessa Bianca ridendo. Fra un paio di giorni io sarò gi
«Oltre qui» rispose il Frate additando la fossa «non v'ha che perdono; tutto ciò che racconti è illusione del tuo spirito disposto a mal fare.» «Potrebbe la casa di Dio, se ciò fosse, sanarmi»? «Potrebbe.» «Padre, io mi rendo Frate.»
La storia della vostra vita ho fretta di udire: certo deve stranamente prender l'udito. Liberi vi rendo tutti! Ed a voi prometto calmi venti, onde propizie ed un viaggio tanto celere che possiate giunger presto la regal flotta. Ad Ariele. O mio Ariele, avanti! questo è incarico tuo: poi fa ritorno agli elementi e sii libero. Addio! Ed or di grazia fatevi da presso. Exeunt. detto da Prospero.
Non ci aggiongo con questi sentimenti grossi; ma tanto ti dico che hai gustato e veduto, anima mia, l'abisso della somma, etterna providenzia. Ora rendo grazie a te, sommo etterno Padre, della smisurata tua bontá mostrata a me, miserabile, indegna d'ogni grazia.
Dio! quale orrenda minaccia! Quando la sorpresi nelle vostre braccia questo pugnale scintillò sulla vostra testa: l'infelice ne deviò il colpo; ad un solo patto io sospesi la ben meritata vostra punizione. Vel rammentate voi? Ah! pur troppo: vi promisi cieca obbedienza. Io però vi rendo la vostra parola, vi sciolgo dai vostri giuramenti; non temo per me, ma per la infelice.
GIACOMINO. Bisogna attendere alla battaglia che amor mi dá nel cuore con assalti piú atroci che ritrovar si possino. Non posso piú resistere, mi rendo vinto, sono abbattuto e morto. CAPPIO. Se sète morto, requiescat in pace, provedasi di sepoltura. GIACOMINO. Cappio, ti burli di me? CAPPIO. Giá cominciate a freneticar senza febre.
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