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Aggiornato: 15 giugno 2025


E, per constituire questa proposizione vera, si dirá che, sapendosi la causa del male, sia piú facile e possibile ritrovar remedio che non sapendosi; e che, sapendosi la causa, se sará potente o per qualitá propria o accidentale, il remedio sia difficile e non sempre possibile.

E che il remedio non sia sufficiente, perché l'altre cittá d'Italia aguagliariano al peso di queste le loro monete, si risponde che, quando il remedio giovasse, non per la detta ragione si deve lasciare di fare. Prima, perché questa medesima ragione ostava al suo remedio di sbassare il cambio, e pur consultò che si sbassasse.

E per tal rispetto solo a me pare che stia bene la proibizione; ché, non vi essendo questo, la proibizione non genera utile alcuno, ma danno. che concludiamo che questo remedio della proibizione non può mai fare abbondare il Regno di moneta, ma serve solo per obviare al disordine in quanto può. Del remedio di far correre la moneta forastiera o crescere la valuta.

Quarto: ancorché si conoscesse, non séguita che, giovando questo remedio al Regno, giovasse all'altre cittá d'Italia, per le diverse condizioni dell'uno e dell'altro; come si vede che alcune medicine a alcuni giovano, e ad alcuni le medesime nuoceno, e ad alcuni altre cose sono nutrimento, che universalmente ad altri son veneno.

Non ricorre egli a la contrizione del cuore e al dispiacimento del difecto suo con proponimento di correggersi; anco piglia questo remedio: che non consecrará.

Del secondo remedio di bassare il cambio, si sia o no sufficiente per fare abbondare il Regno d'oro e d'argento, si è diffusamente trattato nella seconda parte, occorre trattare in che modo potesse giovare all'accidente del trafico, perché tocca principalmente al beneficio privato, stante la disposizione del Regno come si è detto, a rispetto del quale non è necessario fare altra provisione fuor di quella che si fa dalli stessi particolari.

Comincia dunque; e di' ove s'appunta l'anima tua, e fa' ragion che sia la vista in te smarrita e non defunta: perche' la donna che per questa dia region ti conduce, ha ne lo sguardo la virtu` ch'ebbe la man d'Anania>>. Io dissi: <<Al suo piacere e tosto e tardo vegna remedio a li occhi, che fuor porte quand'ella entro` col foco ond'io sempr'ardo.

Come al presente con esquisita diligenza, congregando consegli ed erigendo nuovi tribunali, cerca di sollevare il povero Regno da quel peso che l'ha posto al fondo e non lo lascia respirare goder quello che la natura l'ha dato, e fattalo diventare peggiore assai dell'altre parti d'Italia, dico di sollevarlo dall'immenso debito che tengono tutte l'universitá, che per la grandezza di quello par senza remedio, in tanto che d'ogni ora va moltiplicando, e, se non si ripara, bisognará a non poche di dette universitá abbandonar la propria patria e abitare altrove.

Qual veritá, ancorché chiara e conosciuta, non si è appresa dall'intelletto con quella certezza ferma che si dovea, per parerli il remedio tanto difficile, che pare contenga dell'impossibile: perciò si è fuggita e si è andato cercando altra, dove il remedio li è parso non tanto difficile, ma facile e possibile, essendo il proprio della volontá e intelletto rifiutare il discorso di cose impossibili e semplicemente odiose.

Comincia dunque; e ove s’appunta l’anima tua, e fa ragion che sia la vista in te smarrita e non defunta: perché la donna che per questa dia regïon ti conduce, ha ne lo sguardo la virtù ch’ebbe la man d’Anania». Io dissi: «Al suo piacere e tosto e tardo vegna remedio a li occhi, che fuor porte quand’ ella entrò col foco ond’ io sempr’ ardo.

Parola Del Giorno

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