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Aggiornato: 18 giugno 2025
Il pollaiolo le regalava dei mazzi di penne di cappone, che lei metteva da parte giubilando per «mandarle in Cicilia alla prima occasione». Provava ad inalberarle da un lato del suo capo calvo, e, diceva: Come staranno bene sul cappello del bersagliere! Per se stessa non comperava mai nulla.
Spendere, spendere, spendere! Era una furia, una manìa! Riempiva le casse, le stanze, l'albergo di roba inutile, che dimenticava o regalava poi alle cameriere: ma dopo quelle corse, quelle compere, dopo tutto quel matto sciupìo, quando si sedeva a colazione, era allegra, ridente, si sentiva bene e si sentiva appetito: si era sfogata, calmata.
Gianella dice che questo tuo scienziato era un avaro dannato, che non regalava mai un soldo di mancia a nessuno; ma non è necessario che tu lo dica nel tuo elogio. Dirai anzi il contrario, che aveva le mani buche, che aiutava i poverelli. Si dicon tante bugie per i vivi, che si può dirne una anche per un morto.
Se il cacciatore pontificio che stava di guardia nel palchettone, se ne avvedeva, regalava loro un magnifico pugno sulla testa, e li ricacciava in basso; ma quelli non si smarrivano affatto, e subito ricominciavano la scalata.
Della sua dottrina artistica e del suo gusto diede un largo saggio colle recensioni sull'Esposizione di belle arti pubblicate nel Pungolo di Milano, l'anno 1881, e in molti articoli illustrativi di cose vecchie e nuove, che egli regalava ai giornali e che non andranno perdute.
Suzzani ricominciò a percorrere lo stanzone senza zuffolare l'inno dei lavoratori, la sua aria favorita che ci regalava dalla mattina alla sera senza perdere di lena e Ghiglione, il tremendo Ghiglione che aveva sobillato con fervore i terrazzani di Niguarda, si era gettato a capofitto in un manuale di musica da quindici centesimi. La colazione passò nel silenzio.
Ma il Giovio cortigiano e vescovo dopo averci narrato, nella Vita di Lione X, che il Cardinale Bibbiena si distingueva a far perdere il senno ad uomini provetti, e il Papa soleva pigliarsi spasso di loro, li lodava, li regalava, dava loro ad intendere panzane per modo che di sciocchi ch'essi erano gli faceva diventare al tutto pazzi ed insensati, aggiunse: siffatti scherzi erano degni di un principe nobile e gentile.
La moglie non aveva così liete speranze, ma non contestava ciò nulla meno che le apparenze non fossero più favorevoli che per l'addietro. Bisognava bene far festa a questo più benigno sorriso che regalava la sorte, e ne pagarono la spesa le due bottiglie, delle quali, per zelo specialmente di Giacomo, ben presto si vide il fondo.
Parola Del Giorno
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