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io cominciai, come colui che brama, dubitando, consiglio da persona che vede e vuol dirittamente e ama: <<Ben veggio, padre mio, si` come sprona lo tempo verso me, per colpo darmi tal, ch'e` piu` grave a chi piu` s'abbandona; per che di provedenza e` buon ch'io m'armi, si` che, se loco m'e` tolto piu` caro, io non perdessi li altri per miei carmi.

La provedenza, che quivi comparte vice e officio, nel beato coro silenzio posto avea da ogne parte, quand’ ïo udi’: «Se io mi trascoloro, non ti maravigliar, ché, dicend’ io, vedrai trascolorar tutti costoro. Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio, il luogo mio, il luogo mio, che vaca ne la presenza del Figliuol di Dio,

come 'l maestro mio per quel vivagno, portandosene me sovra 'l suo petto, come suo figlio, non come compagno. A pena fuoro i pie` suoi giunti al letto del fondo giu`, ch'e' furon in sul colle sovresso noi; ma non li` era sospetto; che' l'alta provedenza che lor volle porre ministri de la fossa quinta, poder di partirs'indi a tutti tolle.

ne' pur le creature che son fore d'intelligenza quest'arco saetta ma quelle c'hanno intelletto e amore. La provedenza, che cotanto assetta, del suo lume fa 'l ciel sempre quieto nel qual si volge quel c'ha maggior fretta; e ora li`, come a sito decreto, cen porta la virtu` di quella corda che cio` che scocca drizza in segno lieto.

e tal ne la sembianza sua divenne, qual diverrebbe Iove, s'elli e Marte fossero augelli e cambiassersi penne. La provedenza, che quivi comparte vice e officio, nel beato coro silenzio posto avea da ogne parte, quand'io udi': <<Se io mi trascoloro, non ti maravigliar, che', dicend'io, vedrai trascolorar tutti costoro.

e tal ne la sembianza sua divenne, qual diverrebbe Iove, s'elli e Marte fossero augelli e cambiassersi penne. La provedenza, che quivi comparte vice e officio, nel beato coro silenzio posto avea da ogne parte, quand'io udi': <<Se io mi trascoloro, non ti maravigliar, che', dicend'io, vedrai trascolorar tutti costoro.

<<Io veggio ben>>, diss'io, <<sacra lucerna, come libero amore in questa corte basta a seguir la provedenza etterna; ma questo e` quel ch'a cerner mi par forte, perche' predestinata fosti sola a questo officio tra le tue consorte>>. Ne' venni prima a l'ultima parola, che del suo mezzo fece il lume centro, girando se' come veloce mola;

Tu dubbi, e hai voler che si ricerna in si` aperta e 'n si` distesa lingua lo dicer mio, ch'al tuo sentir si sterna, ove dinanzi dissi "U' ben s'impingua", e la` u' dissi "Non nacque il secondo"; e qui e` uopo che ben si distingua. La provedenza, che governa il mondo con quel consiglio nel quale ogne aspetto creato e` vinto pria che vada al fondo,

La provedenza, che quivi comparte vice e officio, nel beato coro silenzio posto avea da ogne parte, quand’ ïo udi’: «Se io mi trascoloro, non ti maravigliar, ché, dicend’ io, vedrai trascolorar tutti costoro. Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio, il luogo mio, il luogo mio, che vaca ne la presenza del Figliuol di Dio,