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Aggiornato: 11 giugno 2025


Quel forte, terrore di Palermo, come Sant'Elmo di Napoli, spariva alla parola del liberatore, quasi gigante di neve al sole. Centinaia di mani gagliarde disfacevano i baluardi, le caserme, i magazzini e le paurose carceri, ove giacquero tanti patrioti, e dianzi gli ostaggi del 6 aprile.

Nel 1833 nuova illusione, un re italiano offre all'Austria, in espiazione dell'antica macchia di carbonaro non abbastanza lavata al Trocadero, un'ecatombe di patrioti, e onde cattivarsela con nuovi segni di sincera amicizia d

Il comitato centrale della Giovine Italia, associazione nazionale, unita in anima e cuore ai voti, alle speranze, alle aspirazioni dei patrioti polacchi, d

La presenza dei fratelli dell'alto monte, di un uomo ardito, ostinato qual era Enzo, ravvivò il desiderio di menar le mani e in Orlando e nei patrioti rimasti in Mussomeli. Epperò, dato bando a qualunque assetto, tutti uniti volser le spalle al sobborgo e salirono alla volta d'Acquaviva.

È tra noi, patrioti, ed esso guerra mortale. «Ma che dopo d'aver ferito s'infonda veleno nella piaga, dopo di aver vibrato contro un nemico ogni saetta di persecuzione si vibri anche quella della calunnia, dopo d'avergli tolto libert

A Piana, a Monreale, i patrioti stan cacciando la sbirraglia... certo a quest'ora gli spari echeggiano fra le valli delle Madonie... Trapani e Salemi forse hanno imitata la capitale... la rivoluzione sta scoppiando ovunque... e tu fuggi? Oh vittoria! Diego, Diego, mi ridoni la vita! Orsù, Pardo, benchè fossi diretto a Cattolica, rifarò la mia via. Sali in groppa e fra due ore siamo a Sutera.

I patrioti che accorsero al segnale dello scoppio furono arrestati dalle grosse pattuglie che sbarravano le vie. Al Campidoglio, a Piazza Colonna, gl'insorti erano sbaragliati. Solo resisteva ancora la Porta San Paolo. E contro quell'ultimo baluardo della libert

Una grande ragione v'era che Garibaldi in quel momento non capiva. Dopo otto giorni, combinati accordi con altri patrioti, Garibaldi sempre guidato da Don Giovanni, prese l'Appennino, giunse a Palazzuolo, e per Pietramala, le Filigare e Prato potè arrivare a Talamone.

«Io nato in Milano, sotto il felice governo di Casa d'Asburgo, ben so che i generali austriaci sceglievano i giorni delle condanne di patrioti per indire feste e banchetti, a provocazione e sfida del sentimento cittadino.

Noi abbiamo vinto i primi assalitori; noi vinceremo i secondi. Il sangue dei migliori tra i patrioti napoletani, il sangue dei nostri fratelli della Sicilia, pesano sulla testa del re traditore. Dio, che accieca i perversi, e d

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