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Aggiornato: 22 settembre 2025


Ecco. Non esiste ramo di studî in cui l'Italia non abbia aperta la via alle altre nazioni, compresa la Germania, con opere immortali. E queste opere hanno le impronte della mente latina, cioè la limpidit

Vi fu tempo quando le aspirazioni, che più tardi si chiamarono nazionali, si agitavano in embrione nella mente di pochissimi vi fu tempo in cui l'Italia era patria ignorata per la massima parte degli Italiani. Ciò che per l'Italia, ripetasi per la Francia, per la Spagna, per tutte le altre nazioni. Da noi si diceva: milanesi, bergamaschi, lucchesi, aretini, faentini e via via.

Ed io pure ho gridato all'unisono coi più gagliardi mistificatori del giornalismo, che l'Italia ha nulla da invidiare alle altre nazioni in fatto di coltura letteraria.

A noi, che di certo sentivamo italianamente quant'essi e volevamo liberarci con armi nostre suscitando a crociata il paese, pareva utile e giusto che la fratellanza dei popoli ricevesse pure consecrazione sui campi delle prime nostre battaglie e s'accettasse con riconoscenza l'offerta d'una numerosa legione di volontarî francesi, che avrebbe coi primi fatti bastato a cimentar l'alleanza morale tra le due nazioni e a mostrar da lungi come probabile l'ajuto governativo.

L'esistenza prolungata d'una potente e compatta aristocrazia feudale generò in alcune nazioni un elemento di tradizione storica provinciale destinato a perire, ma lentamente. Tra noi quell'elemento mancò.

Or, quando fosse statuito, da chi spetta, sopra l'osservazione degli ordini universali per le monete dimostrati, succederebbe che le nazioni, ancorché lontanissime, conosciuta la veritá di questo cosí real maneggio, senza opposizione alcuna osserverebbono tutto quello che ordinato fosse.

Tutti i problemi della vita, tutte le questioni politiche e sociali, tutti gli incidenti e gli accidenti degli individui e delle nazioni sono per lui foderati da una questione di denaro, e l

Accordossi allora ai pochi sudditi, che ancora negoziavano nella Sorìa e coll'Armenia e la Persia, di rivolgersi per la protezione a quei consoli di altre nazioni amiche, che essi nella specialit

Perciocché, quando i re son di due nazioni, le mutazioni di dinastie si fanno secondo le mutazioni della nazione dov'elle sono nazionali, e non di quella dove elle sono straniere; ondeché queste mutazioni di dinastie, patite e non fatte da noi, non sono se non segno nuovo di solita sofferenza e non di mutazioni nazionali nostre.

Non dubito della vostra prudenza, quella prudenza che dimostraste sempre per l'amore del Vostro Re, e per questa Grande Patria, che noi, grazie ai comuni sacrifici, abbiam visto tornare ad essere annoverata fra le nazioni, e che vogliamo tramandare illesa e onorata alle future generazioni». Febbrile divenne l'agitazione a Firenze. Si tumultuava per le vie.

Parola Del Giorno

prochi

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