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Risponde Marforio ch’egli nacque non ai tempi in cui nacque lui, ma quando i piú

che questo peccato è facto propriamente a me, ed è facto senza colore di propria utilitá o dilecto alcuno, se non con malizia e fummo di superbia, la quale superbia nacque dal proprio amore sensitivo, e da quello timore perverso che ebbe Pilato che, per timore di non perdere la signoria, uccise Cristo unigenito mio Figliuolo. Cosí hanno facto e fanno costoro.

Grotta gioiosa, che degnossi 'l cielo partir de le sue cose in mia salute! grotta felice in cui di carne il velo intorno vidi aver l'alta virtute! grotta salúbre, ove servato il stelo di pudicizia nacque, tra le acute mondane spine, il fior tant'anni occulto, di terra uscito senza umano culto! «Veritas de terra orta est et iustitia de coelo prospexit». DAVID.

Di tal tempra pareva il mingherlino giovinetto che mi seguiva, coprendomi di sguardi penetranti e modesti. Mi nacque simpatia per lui, e, nell'ansiet

Augusto commise un incesto con la propria figlia, dal quale nacque la madre di Galigola.

186 Non volean senza medico levarsi, che d'Olivier s'avesse a pigliar cura; la qual, perché a principio mal pigliarsi poté, fatt'era faticosa e dura: e quello udiano in modo lamentarsi, che del suo caso avean tutti paura. Tra lor di ciò parlando, al nocchier nacque un pensiero, e lo disse; e a tutti piacque.

Amore è Dio, tel dissi Erminia, perchè Dio non è che amore. Amore è Dio, ma allorquando è da lui benedetto. Ebbene, divina fanciulla, in nome di quel sentimento che gemello nacque nei nostri cuori, davanti al cielo che sar

Non si sa esattamente dove Fra' Angelico nacque. Il Marchese ritiene che egli provenga da Castel di Vicchio nel Mugello, distante alcune miglia da Colle di Vespignano, la patria di Giotto. L'anno di nascita sarebbe il 1387; il suo nome era Guido. Dapprima imparò a Firenze a dipingere in miniatura, come suo fratello Benedetto che era abilissimo in quest'arte.

Dentro ci è quella fame antica che nacque nascendo meco, morirá finché non muoia io. Di te non dimando, perché sei vestito di nuovo e la faccia è piú tonda che la luna in quintadecima. CAPPIO. Tu stai cosí magro ch'appena hai l'osso e la pelle. LARDONE. Sto in casa dove si mangia poco e si travaglia molto; sto con quel pedante che è avaro e spilorcio quanto ce ne cape.

Noi ci allegrammo, e tosto torno` in pianto, che' de la nova terra un turbo nacque, e percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe' girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giu`, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso>>. Inferno: Canto XXVII