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Aggiornato: 28 maggio 2025


Questo tributo era la muna. Oltre i gravi balzelli che pagano in denaro, gli abitanti della campagna sono obbligati a fornire a tutti i personaggi ufficiali, ai soldati del Sultano e alle ambasciate che passano, una certa quantit

Chiocciavano le galline, latravano i cani, belavano i montoni, nitrivano i cavalli, cantavano le sentinelle, tintinnavano le campanelle dei venditori d'acqua, disputavano i soldati sulla ripartizione della muna, incespicavano i servi nelle cordicelle della tenda: l'accampamento pareva un mercato.

In quel frattempo i servi e i soldati avevano piantato tutte le tende, i soliti infelici avevano portato la solita muna e qualche gruppo d'abitanti della citt

Quel giorno, dopo aver assistito alla presentazione della muna, fra cui v'era un piatto spropositato di cuscussù, portato a stento da cinque arabi, ci rifugiammo, come sempre, sotto la tenda, a godervi i soliti quaranta gradi centigradi che duravano fino alle quattro dopo mezzogiorno; nel qual tempo l'accampamento rimaneva immerso in un profondo silenzio. Alle quattro, la vita si ridestava.

Povero Hamed-Ben Kasen Buhamei! Finora io non ne ho parlato che di volo; ma ricordandomi che quella mattina lo vidi, lui generale dell'esercito dei Sceriffi, aiutare i servi a piantare i piuoli della tenda dell'Ambasciatore, sento il bisogno di esprimergli la mia ammirazione e la mia gratitudine. Che buona pasta di generale! Dal giorno della partenza egli non aveva ancor fatto bastonare un soldato un servo; non s'era mai mostrato un minuto di cattivo umore; era sempre stato il primo ad uscir dalla tenda e l'ultimo a andar a dormire; non aveva mai lasciato trapelare, nemmeno agli occhi più indagatori, che il suo stipendio di quaranta lire il mese gli paresse un po' scarso; non aveva ombra d'albagia; ci aiutava a montare a cavallo, s'assicurava che le nostre selle fossero salde, dava una legnata, passando, alle nostre mule restie; era sempre pronto a tutto e per tutti; si riposava, accovacciato come un umile mulattiere, accanto alle nostre tende; ci sorrideva ogni volta che ci vedeva sorridere; ci offriva del cuscussù; balzava in piedi, a un cenno dell'ambasciatore, come un fantoccio a molla; faceva la sua preghiera, da buon mussulmano, cinque volte il giorno; contava le uova della muna, presiedeva allo sgozzamento dei montoni, guardava l'album dei pittori senza dar segno di scandalo; infine era l'uomo più ad hoc, io credo, che sua Maest

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