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Aggiornato: 10 luglio 2025
Vince quello sulla cui moneta viene a posarsi la mosca, detto perciò Jocu di pidocchiu, o di la musca, o di carcerati³¹³. ³¹² Triste documento il proverbio: Fa limosina la Vicaria: jetta..., con quel che segue. Di data anteriore, ma pur comunissima nel sec. XVIII, era la canzone: Amici, amici, quadari quadari Purtatemi un quadaru di liscia... ³¹³ Villabianca, Opuscoli palermitani, Ms.
Cronaca Sanudo. Ms. Cicogna. Relazione della battaglia di Terdshan.
Questo giovane sonava divinamente la tromba a chiavette, e in mezzo alle battaglie soleva sonarla per modo da eletrizzare i morti.» Memorie ms. del. Gen. Sacchi.
Genesi, XXV, 33. QUINTILIANO, libro IV. FRANCESCO BACONE, Impetus philosoph. MARIN GHETALDO, Archimedis propositiones, XVII. MARCO POLO, II, 39 e 40. RAMUSIO, Navigationes, I, 369. III Reg., X, 21-2. Il chiarissimo autore di quest'opera aveva lasciato il suo ms. vuoto affatto di questi calcoli per Genova e Milano. BODINO, De republica, VI, 3. PLINIO, XXXIII, 9; Cornelio Celso, v, 17.
¹⁷⁰ Tra le Provviste del Senato, a. 1784-85, pp. 435, 530, è un viglietto di S. E. al Senato perchè, in seguito alla abolizione del Collegio de’ misuratori, che erano in numero di 30, intìmi loro il divieto della privativa del loro mestiere. Vinc. Torremuzza, Giornale Istorico inedito, p. 444. Ms. della Bibl. Com. di Palermo. ¹⁷² Vedi innanzi, p. 91, e De Franchis, Ceremoniale ined. pp. 488-97.
Più tardi, avvenne un vero scandalo per altre due donne del S.a Cecilia, protette da due gruppi contrarî, accalorati nell’ammirazione della mimica di esse, le quali gareggiando si contendevano il primato nell’arte di Europa; onde ebbero luogo scandalose ragazzate dei parteggiatori⁶⁴. ⁶⁴ Ms. Qq E 88, p. 2, della Bibl. Comunale; e Diario, in Bibl., v. XIX, p. 141.
¹⁶¹ Villabianca, Opuscoli palermitani, v. VII. Ms. Qq. E, 7, 9 della Biblioteca Comunale. Giacchè come non a tutti era consentito di presentarsi a lavorare senza essere prima riconosciuti lavoranti, così in seno alle Maestranze nessuno poteva dirsi maestro. Maestro era il più alto grado della scala della maestranza, ed a questo non si giungeva se non dopo alcuni anni di lavorantado.
²⁰⁸ Villabianca, Diario ined., 12 dic. 1799, pp. 667-670. Alessi, Prontuario di alcune noterelle, ammassate brevemente alla rinfusa, concernenti alcuni fatti ed occorsi nella nostra Capitale. Ms. Qq 15 7. p. 18. della Bibl. Com. di Palermo. Per questo, il codice cavalleresco non avea riposo.
Queste parole con la reticenza finale sono di uno ch’era presente alla scena, Vice-Segretario dell’Accademia, il sac. D’Angelo, che doveva farne e non ne fece verbale, contentandosi di prenderne nota nel suo diario ms. Aggiungeva egli che «un cavaliere era lì pronto a rispondere, ma che ne fu distolto da lui³⁹⁹.» ³⁹⁹ D’Angelo, Giornale ined., pp. 116-17, 126-27.
Altri componimenti ribattono sul medesimo chiodo; ma son colpi delicati che si riducono a biasimare, indirettamente rafforzandolo, lo sfarzo dei nobili figli di S. Benedetto, sfarzo rimasto proverbiale quanto il letto dei Predicatori e le mense dei Cappuccini: ¹⁵⁰ Mescolanze dei secoli XVI, XVII, XVIII, n. LXXXIII. Ms. Qq H 158 della Biblioteca Comunale.
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